Hype ↓
17:22 martedì 17 giugno 2025
Per i palestinesi che vivono in Israele non ci sono bunker antiaerei in cui cercare rifugio Non ci sono perché non sono stati costruiti: con i bombardamenti iraniani i civili non hanno via di scampo.
I veneziani le stanno provando tutte per rovinare il matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez Striscioni, cartelli, assemblee, proteste, pure un adesivo anti Bezos ufficiale che si trova attaccato un po' ovunque in città.
La nuova grande idea di Mark Zuckerberg è mettere la pubblicità anche dentro Whatsapp Per il momento le chat sono state risparmiate dalla banneristica, ma c'è sa scommettere che non sarà così a lungo.
Pixar ha annunciato un film con protagonista un gatto nero e tutti hanno pensato che ricorda molto un altro film con protagonista un gatto nero Il film Disney-Pixar si intitola Gatto, è ambientato a Venezia e lo dirige Enrico Casarosa. Il film al quale viene accostato lo potete indovinare facilmente.
Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no perché nonostante le spiegazioni del regista la storia proprio non lo convinceva.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.
Le prime foto della serie di Ryan Murphy su JFK Junior e Carolyn Bessette non sono piaciute a nessuno La nuova serie American Love Story, ennesimo progetto di Ryan Murphy, debutterà su FX il giorno di San Valentino, nel 2026.

Di cosa si è parlato questa settimana

Gli effetti della guerra tra Ucraina e Russia sul dibattito pubblico: l'impazzimento dei social media e i reporter che raccontano il panico di Kiev.

di Studio
26 Febbraio 2022

Esteri – Kiev per noi
Il video girato dalla giornalista della Cnn Clarissa Ward nella metropolitana di Kiev è stato una delle testimonianze più sconvolgenti di questi primi giorni di guerra tra Russia e Ucraina. Non sono immagini insolite, perché d’altronde le immagini della guerra si somigliano tutte. Ma la consapevolezza che in una delle capitali d’Europa ci siano persone costrette a rifugiarsi in una stazione della metro per sfuggire alle bombe è un modo piuttosto traumatico di realizzare l’enormità di quanto successo in questi giorni.

Personaggi – Il profeta
Alla fine avevano ragione gli Stati Uniti, che da giorni parlavano dell’imminente attacco della Russia ai danni dell’Ucraina, di un Putin deciso da tempo a procedere con l’invasione. Chissà se negli Usa leggono Aleksandr Gel’evič Dugin, il filosofo che sembra aver ispirato (e previsto) tutte le mosse di politica interna ed estera di Putin. Di sicuro Dugin non lo legge Marco Travaglio, che fino alla sera prima che i russi cominciassero la loro offensiva ripeteva che alla guerra credevano solo quelli fessi abbastanza da bersi «l’ennesima fake news americana».

Social – Guerra e Instagram
Chi confidava nella settimana della moda di Milano per celebrare l’attesissimo ritorno alla normalità ha dovuto ricacciarsi in gola tutto l’entusiasmo. La compresenza delle sfilate e dell’inizio dell’invasione russa ha generato un susseguirsi di post e stories schizofrenico: Kim Kardashian da Prada / hastagh #stopthewar / riflessioni  profonde sulla contradditorietà tra la fashion week e il conflitto in Ucraina / meme sulla guerra / meme sulla moda / foto di guerra / foto di moda / gare di mansplaining su Twitter / influencer che si fanno selfie mentre piangono pensando alle mamme ucraine / influencer che sgridano le influencer che postano solo moda ignorando la guerra / influencer che accusano di ipocrisia le influencer che scrivono nelle stories di sentirsi in colpa ad andare alle sfilate prima di pubblicare le stories delle sfilate.

Polemiche – La buona scuola
La polemica attorno alla frase («non stiamo mica sulla Salaria») rivolta da una professoressa di un liceo romano a una studentessa è durata parecchio senza produrre alcun risultato. Gli schieramenti rimangono quelli: da una parte i preoccupati delle offese al decoro dell’istituzione scolastica (tra i quali ci sono diversi editorialisti dei quotidiani), dall’altra quelli che difendono il diritto della ragazza a non essere accostata al meretricio per un balletto su TikTok. L’unica certezza: parlare di scuola è difficile.

Musica – Ma io lo so chi è Mark Lanegan
Il cordoglio social per Mark Lanegan si è distinto per la varietà delle canzoni scelte dai fan per commemorarlo: oltre agli album realizzati con le band di cui ha fatto parte (dagli Screaming Trees ai Queens of The Stone Age) sono stati saccheggiati almeno i primi sei album della sua lunga carriera solista. Un personaggio di culto, sentito come un segreto per pochi, autore di dischi da tenersi stretti e non pubblicizzare troppo, tranne che in questo caso.

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di Studio
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Lo sapevate che siamo tutti ipernormalizzati?

È una parola vecchia che però sta tornando attuale per descrivere la straniante sensazione che tutti proviamo ormai da un pezzo: quella di dover continuare a funzionare come individui mentre il sistema attorno a noi crolla, tra guerre e crisi economiche.

di Studio
Di cosa si è parlato questa settimana

Israele attacca, il Pd interpreta, un aereo cade. Con la colonna sonora dei Beach Boys.

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Più delle banche, dei McDonald’s, dei negozi di lusso e di fast fashion.