Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.
Un’azienda di deepfake vuole il copyright della faccia di Tom Cruise
Come se ci fosse bisogno di altre notizie inquietanti a tema intelligenza artificiale, l’Hollywood Reporter ha raccontato la peculiare richiesta fatta dall’azienda Metaphysic – specializzata nella realizzazione di deepfake e famosa per l’account di TikTok con protagonista, appunto, il deepfake di Tom Cruise – allo U.S. Copyright Office: essere registrata come detentrice del copyright della faccia di Tom Cruise. L’azienda ha spiegato che dietro la richiesta non ci sono scopi commerciali né strategie industriali: l’intenzione sarebbe, in realtà, dimostrare che non c’è bisogno di aggiungere nuove leggi pensate appositamente per proteggere i cittadini dai rischi posti dallo sviluppo delle AI, ma che la legislazione già in vigore è sufficiente: per evitare i pericoli del deepfake, dunque, secondo Metaphysic basta che i cittadini americani, residenti a Hollywood e non, registrino il copyright delle loro stesse facce.
@deeptomcruise When I dance, I dance with my hands 🙌 #wednesday #DeepTomCruise #wednesdayadams
A presentare la richiesta all’ufficio competente è stato il Ceo di Metaphysic, Tom Graham. Nella pratica, Graham si definisce “autore” dei deepfake di Tom Cruise, un’accortezza che nelle sue intenzioni dovrebbe aiutarlo a evitare il parere negativo del Copyright Office. Simili richieste presentate in passato, infatti, sono state respinte con la motivazione che ai deepfake «manca l’autorialità umana necessaria a concedere il copyright, l’incontro tra le capacità delle mente umana e la necessità espressive dell’individuo». Secondo Graham, il caso suo, di Metaphysic e dell’account TikTok @DeepTomCruise è diverso: non solo è stato lui ad occuparsi personalmente dell’addestramento dell’AI che ha poi prodotto tutti i video presenti sull’account, ma a quanto fatto dalla macchina Graham afferma di aver aggiunto anche suoi «tocchi personali» – tra questi cita montaggio e composizione dell’immagine – in modo da aiutare l’intelligenza artificiale a produrre un risultato il più possibile realistico.
@deeptomcruise Dance-off 🕺🏻 !
«Il mio è stato un lavoro “di pensiero”, umano, che ritengo impossibile distinguere dal lavoro di un fotografo che usa Photoshop o di un responsabile degli effetti speciali che usa gli strumenti necessari nel suo mestiere. Uso l’AI ma c’è una grande quantità di lavoro artigianale e di sforzo umano. In sostanza, sono io che faccio tutto, dall’inizio alla fine». Se il Copyright Office darà ragione a Graham dipenderà tutto dall’analisi del lavoro svolto dall’AI nella creazione dei video di @DeepTomCruise. Ci sono già dei precedenti anche in questo senso: se gli esperti che saranno chiamati ad approfondire la questione appureranno che il lavoro di Graham consiste principalmente nell’inserimento di un prompt da cui poi viene generata l’immagine/video, allora la richiesta del Ceo sarà respinta perché, secondo il Copyright Office, in questi casi «a eseguire il lavoro è la tecnologia». In tutto questo, ovviamente, tutti sembrano essersi dimenticati un dettaglio: chiedere a Tom Cruise cosa ne pensi.