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David Hasselhoff “rivendica” il suo ruolo nella caduta del Muro di Berlino

Se vi siete mai chiesti quale fosse la canzone che i tedeschi ascoltavano nell’estate che precedette la caduta del Muro di Berlino, nel 1989, sappiate che era “Looking For Freedom” di David Hasselhoff, che si era saldamente tenuta prima in classifica in quei mesi difficili. The Hoff, che tutti conosciamo per i suoi ruoli in Baywatch e Supercar, si esibì in concerto nella notte di Capodanno di quell’anno alla porta di Brandeburgo, appena due mesi dopo la caduta del Muro (di cui a novembre ricorre il trentennale), un evento molto partecipato che fu anche trasmesso in diretta televisiva. Tutti motivi per cui Hasselhoff “rivendica” ancora oggi un ruolo nella riunificazione del Paese.

Come racconta Wyndham Wallace sul Guardian, lo showman ha più volte dimostrato di tenere particolarmente a quel primato e a quel periodo, il più brillante, della sua carriera. Nel 2013 e nel 2017, ad esempio, aveva inscenato una protesta personale nella capitale tedesca per contestare la decisione della città di smantellare buona parte della East Side Gallery, la porzione di muro che resta ancora in piedi. Lo scorso 3 ottobre, invece, in occasione del festa per la riunificazione, Hasselhoff è tornato a Berlino per un altro concerto, in cui ha gridato più volte dal palco «Trent’anni! Trent’anni di libertà!». Si è trovato di fronte però un pubblico e una città, nota Wallace, molto diverso da quello dal 1989. Nonostante ciò, «Il suo implacabile ottimismo è irresistibile, ed è anche contagioso. Il fatto che continui a perseverare deve essere applaudito – come è stato applaudito stasera – e fa sperare che ci sia ancora qualcuno pronto ad ascoltare», scrive il giornalista.