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Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Lavorare da casa è una cosa da ricchi

29 Giugno 2017

A molti, specie se attivi nei settori lavorativi che hanno a che fare con le professioni creative e culturali, è capitato di lavorare da casa: può essere una scelta di campo, come fare il freelance, o un accordo perfezionato col proprio datore di lavoro. Oltreoceano, come d’altronde in Europa, il dibattito sul lavorare da casa è un tema caldo: qualcuno sostiene che abbia effetti deleteri, mentre altri sono convinti sia il futuro che ci attende, come società. Quartz, in un articolo appena pubblicato, offre un’altra prospettiva con cui guardare alla cosa: poter svolgere la propria professione in salotto è una cosa da ricchi.

Usando i dati dello US Bureau of Labor Statistics riferiti al 2016, un rilevamento recente ha scoperto che le figure professionali con percorsi formativi più limitati ed estrazioni sociali più modeste sono statisticamente meno inclini a lavorare da casa. Meno del 9% dei lavoratori con più di 25 anni d’età che non ha un diploma di scuola superiore ha dichiarato di ricorrere alla pratica in una giornata di lavoro media, un dato in forte contrasto col relativo 40% dei lavoratori con diplomi di laurea e master di alto livello.

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Anche sul piano economico, lo spartiacque è piuttosto netto: chi guadagna di più lavorz molto più da casa di chi ha stipendi più bassi. Stando ai dati dello studio, solo il 9% di chi guadagna meno di 581 dollari a settimana ha lavorato in tutto o in parte da casa, mentre un terzo (il 33%) delle persone con uno stipendio superiore a 1441 dollari per settimana ha fatto ricorso al work from home. Il trend, nota Quartz, non è un mistero: i settori che corrispondono meno ai loro impiegati – come quella dei trasporti e servizi del terziario – hanno dimostrato di essere quelle con percentuali più basse di lavoro casalingo.

Immagine in evidenza Getty Images
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