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17:25 martedì 9 settembre 2025
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti e le dimissioni del Presidente del Consiglio In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.
È morto Stefano Benni, inventore del Bar Sport, amico di Daniel Pennac, “performer” con Nick Cave e tante altre cose Romanziere, giornalista, drammaturgo: in ogni sua veste Benni ha saputo raccontare l’italianità, una battuta alla volta.  
A Varsavia hanno aperto una biblioteca in metropolitana per convincere i pendolari a staccarsi dal telefono e leggere invece un libro Si chiama Metroteka e mette a disposizione dei pendolari 16 mila titoli e un sistema di prelievo e restituzione funzionante 24 ore su 24.
Dopo la beatificazione, su Reddit ci si chiede se la PlayStation di Carlo Acutis possa essere considerata una reliquia Domanda alla quale è difficile rispondere, perché ne esistono di diversi tipi e tutte devono essere autenticate dalla Chiesa.
Dopo anni di tentativi falliti, finalmente Call of Duty diventerà un film Grazie a un accordo tra Paramount e Activision, una delle più importanti saghe videoludiche di sempre arriverà sul grande schermo.
La Germania sta preparando una maxi scorta di ravioli in scatola in previsione di una guerra con la Russia Le vecchie razioni a base di cereali e legumi non soddisfano più, ha detto il ministro dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, Alois Rainer.
Il governo egiziano vuole trasformare le pendici del monte Sinai in un resort di lusso L'intenzione è di fare qui quello che è stato fatto a Sharm el-Sheikh, nonostante le proteste degli abitanti e della comunità internazionale.

Come il Coronavirus ha influenzato le elezioni in Corea del Sud

16 Aprile 2020

Come ormai abbiamo imparato a riconoscere, la Corea del Sud è uno dei Paesi che ha saputo gestire al meglio l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, anche grazie a un piano per le epidemie perfezionato dopo le passate esperienze con Sars e Mers, che è stato messo poi in atto in maniera tempestiva e capillare. Il modello coreano, di cui si è molto discusso anche in Italia e che si basa sul massiccio impiego di test, la mappatura digitale dei positivi e il loro isolamento in strutture apposite (con tanto di pacchetto regalo), è diventato uno dei protocolli per l’emergenza epidemiologica più studiati e raccomandati.

E proprio la gestione della crisi, che all’inizio di febbraio sembrava sul punto di esplodere nella penisola come sarebbe successo poi in Italia qualche settimana più tardi, è stato il punto fondamentale che ha deciso le elezioni per il rinnovo del Parlamento che si sono tenute il 14 e il 15 aprile. Con oltre il 99 per cento dei voti scrutinati, il Partito democratico del presidente Moon Jae-in si è già assicurato 163 seggi mentre il partito satellite creato dai democratici per le elezioni di mercoledì ha ottenuto altri 17 seggi: insieme, i due gruppi occuperanno quindi i tre quinti di tutti i seggi, consegnando al presidente la maggioranza più larga ottenuta dal 1987, anno della transizione democratica. Le principali forze di opposizione, il partito conservatore United Future Party e il suo satellite Future Korea Party, hanno invece subito una sconfitta schiacciante, conquistando in tutto 103 seggi. Tra i conservatori, va segnalata la vittoria ottenuta da Thae Yong-ho nel distretto di Gangnam, a Seul: Thae è infatti il primo disertore nordcoreano a conquistare un seggio nel parlamento del Sud.

Come riporta il New York Times, due mesi fa una vittoria così schiacciante dei democratici – che sono saliti al potere nel 2017 dopo la crisi politica dell’anno precedente, conclusasi con le dimissioni e l’arresto della presidentessa Park Geun-hye – sembrava tutt’altro che scontata. La gestione del virus, secondo gli analisti, è stata determinante a conquistare la fiducia dei coreani, che si sono recati alle urne in percentuali altissime: l’affluenza è stata infatti del 66,2 per cento, la più alta degli ultimi 28 anni. Per far sì che le elezioni si svolgessero in sicurezza, sono state prese misure eccezionali: oltre alle regole di distanziamento sociale per le code, chi era positivo ma anche chi presentava sintomi lievi (e desiderava comunque votare) ha potuto farlo seguendo percorsi alternativi rispetto a quelli degli altri cittadini, mentre a tutti veniva rilevata la temperatura prima del voto. «In Corea del Sud le elezioni sono generalmente decise da accordi e strategie regionali, dalle differenze ideologiche con il Nord o da questioni come l’economia e la corruzione, – spiega infatti il Nyt – ma questa volta, “il modo in cui il governo ha risposto al Coronavirus è stato il fattore decisivo nelle valutazioni di approvazione del presidente e nelle elezioni parlamentari”, ha dichiarato Park Si-young, capo di WinG Korea, una società di sondaggi politici con sede a Seul». Sarà interessante vedere come il virus influenzerà la politica nel resto del mondo, Italia compresa.

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