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21:18 sabato 6 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

La storia del giornalista che doveva scrivere un pezzo su Charles Manson, e l’ha consegnato 20 anni dopo

29 Luglio 2019

Nel 1999, Tom O’Neill accetta l’incarico di Premiere Magazine per scrivere un articolo sugli omicidi compiuti dalla setta di Charles Manson e il loro impatto su Hollywood. È un incarico a cui tiene molto e inizia sin da subito a lavorarci alacremente; così alacremente, in realtà, da «diventare un’ossessione», come racconta Alex Williams sul New York Times. Quell’articolo non è mai uscito nelle tempistiche previste: Premiere ha anche chiuso nel 2010, mentre O’Neill ha speso gli ultimi vent’anni a scrivere un libro su quei delitti che è uscito negli Stati Uniti proprio in questi giorni, a ridosso dell’arrivo nelle sale americane di Once Upon a Time In… Hollywood di Quentin Tarantino (in Italia il film arriva il 19 settembre).

Chaos. Charles Manson, the CIA, and the Secret History of the Sixties (edito da Little, Brown and Company) è il risultato di quell’ ossessione iniziata nel ’99. O’Neill ha rintracciato «persone che conoscevano bene la Hollywood del tempo, agenti segreti, mafiosi, trafficanti di droga ed ex membri del culto di Manson da riempire un film di Tarantino» scrive il Nyt. Durante la sua lunga indagine, il giornalista è arrivato a dubitare della versione comunemente accettata dei fatti, quella raccontata nel 1974 dal principale procuratore del caso, Vincent Bugliosi, nel suo Helter Skelter. Secondo quella ricostruzione Manson, abbagliato da deliri messianici, ordinò ai suoi giovani adepti di iniziare una “guerra apocalittica fra etnie” massacrando i ricchi e famosi di Los Angeles.

Secondo O’Neill, invece, la storia non sarebbe quella che ci è stata raccontata per decenni: nel suo libro esplora infatti alcune delle piste meno conosciute e incredibili della vicenda, fino quasi a sfiorare il complottismo (come lui stesso ammette), dal coinvolgimento dei servizi segreti americani all’ipotesi che Manson fosse un trafficante di droga protetto da qualcuno di molto importante. Per gli appassionati del caso sarà certamente una lettura interessante, ennesima testimonianza della sempiterna fascinazione nei confronti di Charles Manson.

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