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“C0C Milano as part of Stone Island Sound”: il festival di musica e performance in streaming

Dopo l'edizione a Torino di novembre, sabato 20 marzo l'evento digitale di C2C Festival arriva a Milano.

di Studio

Foto di Edoardo Comba

C0C, lo zero come punto di partenza. Perché a zero è stata ridotta la cultura durante i mesi scorsi, soprattutto in ambito musicale con le chiusure obbligatorie, i rimandi, gli annullamenti di serate e di concerti. Da questo concept era nato C0C di Club to Club, un modo per evitare di soccombere all’assenza della musica negli spazi e per dare risalto alle scene locali (C2C è stato anche artefice lo scorso anno a Locorotondo di VIVA! Festival, il primo festival a svolgersi in piena pandemia). E ora, dopo Torino, dove a novembre 2020 Club to Club aveva risposto all’incertezza del momento – i contagi stavano risalendo, l’Italia si richiudeva di nuovo su sé stessa – con un evento di quattro giorni caratterizzato da performance artistiche e musicali, sperimentali, in alcuni dei luoghi più significativi della città, è il turno di Milano. Arriva infatti anche nel capoluogo lombardo il progetto/evento digitale, “C0C ‘The Festival As A Performance’ as part of Stone Island Sound”, mantenendo la stessa natura innovativa e visionaria. Sabato 20 marzo (ci si collega qui, dove l’evento di poco più di un’ora sarà visibile a partire dalle 21, previa registrazione su DICE), alcuni spazi della città, dai cantieri della M4 fino alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, si trasformeranno così nei palcoscenici straordinari che ospiteranno nomi di rilievo, come Alessio Capovilla, compositore torinese che usa il nome XIII, e Kode9, alias Steve Goodman, ricercatore e musicista di origine scozzese di base a Londra.

Per quanto riguarda gli artisti, si tratta di veri e propri sperimentatori. Il primo, noto per il sound complesso, fatto di imperfezioni volute e ricercate, ha da poco dato vita a Invrs Solaria, uscito per la nuova etichetta discografica di C2C Festival e Stone Island e composto da quattro tracce ispirate alla musica rituale siberiana e mongola, combinata a suoni presi dalla musica rinascimentale italiana e da fiati indiani (Capovilla, inoltre, è cofondatore di Gang Of Ducks, l’etichetta discografica con base a Torino e Berlino su cui ha pubblicato due 12” in edizione limitata, NO e Eocity). Inizialmente ispirato dall’elettronica britannica, sulla scia del movimento sotterraneo delle celebri radio pirata Uk, e poi tra i creatori dei suoni della dubstep, Steve Goodman è invece una vecchia conoscenza del C2C Festival. Nel 2003 ha trasformato la sua webzine in una etichetta, la Hyperdub, che ha influenzato il mondo dei suoni elettronici e che lo ha identificato come un vero precursore di mode e ritmi. A capo della Hyperdub, Kode9 ha scoperto e dato alla luce i lavori di Burial, DJ Rashad, Zomby, Fatima Al Qadiri, Dean Blunt, tra gli altri, ed è noto per i suoi set leggendari in cui fonde reggae, breaks, hip hop, jazz, funk ed house, RnB e jungle.

Artwork dell’evento

Ed è in una simile situazione, volta a celebrare la musica indipendente contemporanea ma soprattutto a resistere al clima di insicurezza che ha avvolto e avvolge tuttora il mondo della cultura, in cui i musicisti hanno subito più di tanti altri i danni della pandemia, che si inserisce la collaborazione con Stone Island. Il marchio insieme a C2C Festival, nell’estate 2020, ha lanciato il progetto Stone Island Sound, (ne parlavamo qui) a supporto della nuova produzione artistica, con un insieme di playlist, release discografiche e suoni ambientali per valorizzare le scene locali e costruire una ideale mappa sonora mondiale. Tra indipendenza culturale, avanguardia e sonorità irregolari e paesaggio urbano: un caos bellissimo che è anche un modo per resistere a questo momento difficile.