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Lo stile “ridicolo” è il vero marchio di Boris Johnson

Da oggi, mercoledì 24 luglio, Boris Johnson è ufficialmente il primo ministro del Regno Unito. L’ex sindaco di Londra è stato eletto nuovo leader del Partito Conservatore con il 66 per cento dei voti. Tra i tanti articoli che hanno commentato la notizia, spicca quello di Vanessa Friedman sul New York Times, che si è preoccupata innanzitutto di analizzare lo stile del nuovo primo ministro inglese. Friedman ha notato come il look “ridicolo” di Boris Johnson abbia qualcosa in comune con quello di Trump e di Kim Jong-un. Questi uomini si pettinano e si vestono come per apparire buffi, un po’ scemi, quasi infantili, auto-caricature di loro stessi.

Mr. Johnson fa una corsetta intorno a St James’s Park, Londra, febbraio 2017, @PoliticalPics

Come Trump, ad esempio, Johnson si è meritato un interessante seguito di fan appassionati all’evoluzione della sua capigliatura, che Friedman descrive come «una scopa biondo elettrico, molto fine, che a volte presenta un taglio a scodella medievale ma più spesso è in piedi, in confusione, dopo essere stata tirata dal suo proprietario. Ha persino avuto un suo account Twitter (@Boris_Hair) e teorici della cospirazione (Boris Johnson Hair Truthers)». Nel 2017 Johnson è stato beccato mentre correva per Londra con pantaloncini hawaiani e un assurdo berretto a righe: come segnala il Nyt non è certo l’unico episodio in cui è apparso vestito da stupido. Forse è tempo di ripensare quello che credevamo di sapere sul modo in cui un politico dovrebbe apparire per dimostrarsi affidabile agli occhi dei suoi elettori. Mentre un tempo questo tipo di sciatteria sarebbe stato visto come il riflesso di una certa trascuratezza mentale, scrive Friedman, forse nel mondo “filtrato” di oggi viene recepito come un segnale di autenticità.