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L’Australia sostituirà i passaporti col riconoscimento facciale

Presto alle dogane australiane, note per le loro regole severe, i passaporti non serviranno più: col sistema Seamless Traveler al posto di presentare il documento cartaceo a cui siamo abituati, le persone in transito saranno sottoposte a scanner biometrici e sistemi di riconoscimento dell’iride e delle impronte digitali, automatizzando – secondo le stime – le pratiche del 90% dei passeggeri delle linee aeree.

La scelta fa parte dell’intenzione del settore immigrazione del governo australiano di semplificare l’entrata nel Paese, e anche se per ora non sono noti i nomi delle macchine di cui gli australiani si serviranno, i funzionari politici sono determinati a collaborare con aziende tech capaci di introdurre innovazioni tecnologiche.

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John Coyne, responsabile dell’Australian Strategic Policy Institute, sostiene che la nuova versione del processo di identificazione permetterà alle persone di camminare insieme in un corridoio, riducendo nettamente i tempi che oggi sono dedicati al controllo dei documenti. Naturalmente, come fa notare Futurism, il rovescio della medaglia sono i possibili problemi connessi alla privacy dei dati raccolti: un ipotetico server governativo di identità e impronte digitali metterebbe a rischio attacchi hacker, senza contare che il riconoscimento facciale è una tecnologia che deve ancora essere migliorata. In ogni caso, il primo tentativo ufficiale di implementazione avverrà all’aeroporto di Canberra il prossimo luglio; entro marzo 2019, la procedura sarà estesa all’intero Paese.