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In Argentina delle fan di Taylor Swift sono accampate da 5 mesi in attesa del concerto

L’Eras Tour di Taylor Swift sta per arrivare allo stadio Monumental di Buenos Aires e, a giudicare dalla dedizione quasi patologica dimostrata dai fan, viene da dire menomale (per loro). Malgrado le tre date argentine siano previste dal 9 all’11 di novembre, Pitchfork ha scoperto che centinaia di fan sono accampati da giugno davanti ai cancelli dello stadio dove si terrà il concerto. Si tratta soprattutto di giovani ragazze, tutte maggiorenni. Una di loro ha raccontato che le prime ad arrivare, quelle che nel tempo sono diventate le organizzatrici di questo gruppo, hanno sviluppato un sistema “meritocratico” (su Twitter qualcuno ha fatto trapelare alcune delle regole) per determinare chi, nel fatidico giorno, avrà diritto a entrare prima: più tempo si passa nella tenda, più si procede nella fila.

Vale la pena sottolineare che nessuna vive da giugno nelle tende, c’è chi studia, chi lavora, chi banalmente ha degli impegni. A ciascuna sono stati assegnati dei turni, infatti l’importante è che la tenda non resti mai vuota, altrimenti si rischia di perdere il posto. Alcune delle regole farebbero accapponare la pelle alla maggior parte delle persone: passare tutta la notte nella tenda assicura il doppio delle ore, così come le ore passate sotto alla pioggia. C’è già chi l’ha trasformato in un business: Debora e Sofia gestiscono l’account Twitter “Acampo x vos” (“Mi accampo per te”), dove offrono di tenere il posto ai fan che vivono in altre regioni, con tariffe orarie. Una ragazza ha ammesso di non aver mai detto al padre dove sta passando i suoi pomeriggi, di solito gli racconta di essere a casa di un’amica che abita vicino allo stadio. Non cedono nemmeno di fronte alle orde di tifosi che si riversano nello stadio in occasione delle partite di calcio e che di solito causano non pochi problemi di sicurezza.

E cosa si fa nelle tende? C’è chi studia, chi fa braccialetti, chi ordina da mangiare e chi fa amicizia con perfette sconosciute. Una di loro ha detto che non le piace sapere che il concerto è così vicino, la vita a casa non le manca e non è pronta ad abbandonare le amiche che ha conosciuto in tenda. C’è anche chi, non capacitandosi di quello che queste swifties stanno facendo, le insulta. Non avete di meglio da fare, chiede qualcuno. Andate a lavorare, intima qualcun altro. Ma parlando di sé stessa, Swift le aveva avvertite, «It must be exhausting always rooting for the anti-hero».