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Perché applaudire quando l’aereo atterra divide le persone

Se siete indecisi sulla natura della vostra relazione sentimentale, dovreste prendere un aereo con il vostro potenziale partner e, appena atterrati, aspettare quel margine di sicurezza che si aggira intorno ai dieci secondi, incrociando le dita. Se non fa partire l’applauso, potete continuare a frequentarvi. Perché applaudire all’atterraggio è una pratica a cui alcuni viaggiatori sono inclini mentre altri stentano a comprendere e sopportare. Come riporta il Washington Post, tra i modi di dire più popolari tra gli anglofoni, molti sono costruiti su una simile tara: come «Le persone che [fanno una cosa spregevole] sono le stesse che applaudono quando l’aereo atterra»; «Buongiorno a tutti tranne a quelli che applaudono quando l’aereo atterra»).

Poiché non esistono notizie certe sulle motivazioni del gesto, che certo esprime sollievo e gratitudine, l’argomento è diventato materia di dibattito sulle bacheche di Quora, Reddit e Airliners.net da cui emerge una precisa visione del fenomeno: avrebbe senso soltanto qualora il pilota effettuasse un atterraggio d’emergenza, salvando le vite dei passeggeri che trasporta. E quindi alla fine di un volo particolarmente straziante. Nulla che abbia a che fare con la meraviglia o con la storia del velivolo, come evidenziato da Slate, che due anni fa ha esplorato l’argomento. «Quando Wilbur e Orville Wright hanno tenuto le loro prime manifestazioni pubbliche a Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, i giornalisti riuniti erano impassibili. Non vi furono applausi», specificano. È stato Mic a rintracciare il primo caso di applausi all’atterraggio: al termine di un volo dell’American Airlines del 1948, dove un malfunzionamento costrinse il pilota a un’azione d’emergenza.

Secondo Clark McPhail, docente di sociologia all’Università dell’Illinois, «Gli applausi arrivano dopo la paura, quando anche l’ultima turbolenza è finita. Si applaude per ringraziare il pilota che ci ha portati dal punto A al punto B sani e salvi. È un gesto spontaneo, quasi inconsapevole». Gli addetti ai lavori continuano a pensarla diversamente ritenendo l’applauso «parte dello spirito del viaggio».