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Appello per Milano e per l’Italia

Una mobilitazione pubblica per chiedere un piano nazionale straordinario in difesa delle persone, delle famiglie e delle imprese colpite dall’emergenza sanitaria.

Vista di piazza Duomo, Milano, 8 marzo 2020 (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Preambolo
In queste ore la priorità è sanitaria. Gli ospedali, i reparti di terapia intensiva e le sale operatorie della Lombardia e di altre regioni italiane sono vicini al collasso per un sovraffollamento da coronavirus che mette in pericolo la vita non solo dei malati di Covid, ma anche della popolazione che in condizioni normali si rivolge al servizio sanitario nazionale.

L’impegno dei medici e degli operatori sanitari è commovente, ma saranno necessarie altre misure ancora più drastiche per contenere l’epidemia, a cominciare dalla riduzione pressoché totale dei contatti sociali fino a una mobilitazione nazionale per aiutare chi è in difficoltà.

C’è anche una priorità economica, seconda soltanto a quella sanitaria, perché il virus ha intaccato il benessere delle famiglie, degli individui e delle imprese. È un problema che riguarda tutti gli italiani, non solo i cittadini delle zone rosse. A questa necessità nazionale di affrontare le conseguenze nefaste del coronavis sui bilanci familiari e aziendali è dedicato il nostro Appello per Milano e per l’Italia.

APPELLO PER MILANO E PER L’ITALIA

Cosa succede
Milano è irriconoscibile, strade e negozi e alberghi vuoti, personale lasciato a casa, esercizi chiusi, cassa integrazione, settore terziario a terra, a cominciare dagli investimenti pubblicitari e marketing perché al momento un mercato del consumo, anche culturale, non c’è. Non si tratta solo del Nord produttivo: è un problema nazionale per il peso del prodotto interno lordo, per la rete di indotto e per le relazioni familiari e sociali tra nord, centro e sud.

Cosa serve
Serve un Piano straordinario per l’Italia coraggioso e aggressivo, una chiamata all’azione nazionale che aiuti le aziende e soprattutto le famiglie e le persone, con una sospensione del pagamento delle tasse, degli acconti Iva e delle rate dei mutui, da subito, prima ancora dei grandi investimenti per far ripartire l’economia e nella speranza che si possa tornare alla normalità il più presto possibile. È urgente l’estensione della Cassa Integrazione alle imprese di tutti i settori e di qualsiasi dimensione. Serve uno sforzo massimo per evitare i licenziamenti. È fondamentale introdurre l’indennità per i lavoratori autonomi non solo nella zona rossa. È importante prevedere la sospensione dei termini di versamento dei tributi e degli adempimenti per il 2020. Sono misure provvisorie assolutamente necessarie. Si dovrà ancora ricorrere al debito e bisognerà evitare di scialacquare denaro.

L’Europa non potrà fare altro che dirci di sì, non solo perché è probabile che lo stesso strumento del debito servirà anche ad altri paesi, ma anche perché se dovesse opporsi a un’operazione una tantum per evitare la catastrofe economica di uno o più paesi membri allora ci sarebbe da chiedersi a cosa serve l’Europa.

Cosa fare
Rispettare con responsabilità le indicazioni sanitarie e sostenere in tutti i modi i medici, gli operatori ospedalieri e le forze di sicurezza che in questi giorni stanno lavorando in modo egregio rischiando anche personalmente.

Occuparsi subito delle difficoltà dei lavoratori, dei precari, dei genitori, delle partite Iva e delle imprese anche attraverso la creazione di reti informali di ascolto e di sostegno. Indicare gli strumenti e le misure pubbliche e private di aiuto immediato.

Promuovere un contagio buono, un contagio di idee di tutela, di salvaguardia e di rilancio poderoso delle economie fondamentali del nostro Paese. Inventare fin da subito forme di trasmissione delle idee e di fruizione della cultura che rispettino tutte le misure di contenimento e precauzione, che permettano il piacere di rompere l’isolamento delle persone.

Iniziare fin da ora a progettare, e a promuovere appena possibile, incontri, dibattiti e momenti di cultura con l’obiettivo di rilanciare l’attrattività di Milano e dell’Italia prima che sia troppo tardi.

Promosso da:
Centro Internazionale Brera – Linkiesta – Teatro Franco Parenti

Per aderire:
appellomilanoitalia.it

Primi firmatari:
Andrée Ruth Shammah, Christian Rocca, Marco Sala, Teresa Bellanova, Beatrice Trussardi, Giuliano Pisapia, Sandro Veronesi, Stefano Boeri, Roberto Maroni, Lia Quartapelle, Stefano Parisi, Italo Rota, Tommaso Nannicini, Corrado Passera, Emanuele Fiano, Roberto Spada, Giovanna Melandri, Barnaba Fornasetti, Mario Barone, Luigi Ambrosio, Marco Barbieri, Giorgio Vittadini, Sergio Scalpelli, Stella Pende, Daniel Zanda, Marco Simoni, Francesca d’Aloja, Andrea Pezzi, Ada Lucia De Cesaris, Carlo Marchetti, Renato Mannheimer, Silvia Grilli, Claudio Martelli, Paolo Colonnello, Francesca Merloni, Simone Bemporad, Carlo Robiglio, Massimo Ferlini, Pierluigi Castagnetti, Paola Calvetti, Federico Sarica, Andrea Zoppolato, Antonio Intiglietta, Davide Rampello, Andrea Tavecchio, Nicola Rossi, Michele Dalai, Margherita Palli, Vannozza Guicciardini.