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20:28 venerdì 17 ottobre 2025
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".
È morto Paul Daniel “Ace” Frehley, il fondatore e primo chitarrista dei KISS Spaceman, l'altro nome con cui era conosciuto, aveva 74 anni e fino all'ultimo ha continuato a suonare dal vivo.
Dell’attentato a Sigfrido Ranucci sta parlando molto anche la stampa estera La notizia è stata ripresa e approfondita da Le Monde, il New York Times, il Washington Post, Euronews e l’agenzia di stampa Reuters.
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.
Secondo Christopher Nolan, non c’è un attore che quest’anno abbia offerto un’interpretazione migliore di The Rock in The Smashing Machine Quello del regista è il più importante endorsement ricevuto da The Rock nella sua rincorsa all'Oscar per il Miglior attore protagonista.
Dopo 65 anni di pubblicazione, Il Vernacoliere chiude ma non esclude il ritorno Lo ha annunciato su Facebook il fondatore e direttore Mario Cardinali, che ha detto di essere «un po' stanchino» e spiegato la situazione di crisi del giornale.

Come i tedeschi hanno conquistato l’America (ma nessuno ne parla)

24 Maggio 2017

Sta girando sui social media una mappa interessante che rappresenta gli Stati Uniti in base all’etnia dominante di ogni zona, o, meglio, in base alla nazione di cui è originaria la maggior parte degli abitanti della zona. Come tutti sanno, infatti, gli Usa sono un Paese di immigrati: su più di 320 milioni di abitanti, meno di cinque si identificano come nativi americani e questo significa che la stragrande maggioranza degli americani è discendente di immigrati, o sono immigrati loro stessi. Dunque, da dove vengono, originariamente, gli americani? Come si può vedere da questa mappa, basata su dati dell’ultimo censimento decennale, il gruppo dominante è quello dei tedeschi, che sono la maggioranza negli Stati del Mid-West, del North-West e del Mid-Atlantic. In altre zone, invece, il gruppo più grande è rappresentato da persone di origine inglese, irlandese, o messicana (in qualche area isolata, norvegese e francese).

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Tra le altre cose, la mappa contrasta un’opinione diffusa secondo cui la maggior parte degli americani – e specialmente degli americani bianchi – sarebbe di origine anglosassone (ad oggi il termine “Anglo” è spesso utilizzato, erroneamente, per indicare praticamente tutti gli americani bianchi che non sono né irlandesi né italiani). Al contrario, stando ai dati dell’ultimo censimento, gli americani di origine tedesca non soltanto rappresentano il gruppo dominante in gran parte del Paese, ma sono anche il più grande singolo gruppo etnico: più di 49 milioni di americani sono di origine tedesca, mentre gli inglesi non arrivano ai 27 milioni e sono soltanto il quinto gruppo più numeroso.

Il secondo singolo gruppo maggiormente rappresentato è quello degli afro-americani, nella stragrande maggioranza discendenti di schiavi: sono 41 milioni. Tuttavia gli afroamericani non sono la maggioranza in nessuna zona specifica degli Stati Uniti, dunque non sono rappresentati nella mappa. Gli irlandesi sono il terzo gruppo più grande, con 35 milioni di persone, seguiti dai messicani, poco meno di 32 milioni, seguiti a loro volta dagli inglesi. Al sesto posto ci sono persone di origini incerte (quasi 20 milioni), seguiti dagli italiani, che sono 17 milioni e mezzo, e dai polacchi, 9 milioni.

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Qualche tempo fa l’Economist aveva dedicato un breve approfondimento al paradosso degli americani di origine tedesca, che sono il gruppo più grande ma di cui, per una ragione o per l’altra, non si parla mai: tutti sanno che i Kennedy sono irlandesi e che Mario Cuomo è italo-americano, ma nessuno nota quando qualcuno di famoso è di origine tedesca, per dire. La spiegazione di questa invisibilità forse sta nella storia particolare dei cosiddetti “German Americans”: un’immigrazione molto più antica di quella di italiani e irlandesi (cosa che spiega la diluizione dell’identità), ma meno prestigiosa di quella inglese (che spiega il peso maggiore della loro cultura e lingua).

A differenza di italiani e irlandesi, che arrivarono in massa a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, tedeschi arrivarono in America già ai tempi delle colonie, cioè nello stesso periodo in cui arrivarono gli anglosassoni. Tuttavia, i coloni tedeschi – vuoi per questioni linguistiche, vuoi perché avevano un grado di istruzione minore, vuoi perché erano discriminati dagli anglosassoni – non riuscirono a ottenere una posizione nella società americana paragonabile a quella che avevano gli inglesi. Questo aiuta a capire perché le origini dell’America moderna sono percepite come “anglosassoni”. Uno dei contributi più celebri dei tedeschi alla cultura americana è la Apfelkuchen, la torta di mele, o apple pie, divenuta sinonimo di cucina casereccia americana.

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