Hype ↓
16:11 venerdì 5 dicembre 2025
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.
Fontaines D.C., Kneecap e molti altri musicisti hanno fondato un’alleanza di artisti per contrastare l’estrema destra Si chiama Together e ha già indetto una grande manifestazione per il 28 marzo a Londra.

Barcellona è la prima città ad annunciare il blocco totale di Airbnb, dal 2029

La decisione più forte, finora, nella guerra agli affitti brevi in tutto il mondo.

24 Giugno 2024

Venerdì 21 giugno 2024 è stato un giorno storico per l’Europa e, in qualche modo, il mercato: il sindaco di Barcellona Jaume Collboni ha dichiarato che la città smetterà di dare nuove licenze e non rinnoverà quelle esistenti in modo che nel 2029 nessuna casa potrà essere messa sul mercato degli affitti per vacanze. Da quell’anno, insomma, per visitare la città catalana sarà necessario prenotare una stanza di hotel.

Il motivo di questa scelta, che può apparire radicale ma anche giustificata, è che Barcellona sta vivendo, da anni, una delle più gravi crisi abitative del mondo. Soltanto negli ultimi dodici mesi, si legge nella sezione CityLab del sito Bloomberg, gli affitti sono saliti del 14 per cento. Se guardiamo a un periodo più ampio, cioè gli ultimi dieci anni, il prezzo di un affitto è aumentato del 68 per cento, mentre il costo di una casa da acquistare del 28 per cento (i dati sono di Collboni). Come accade in molte altri luoghi del mondo, molti residenti non possono più vivere nella loro stessa città.

Da diversi anni, ormai, diverse organizzazioni, sindaci, amministrazioni stanno discutendo su come limitare il fenomeno degli affitti brevi, che sta rendendo impossibile la vita dei residenti. Non parliamo solo di borghi d’arte, ma anche di metropoli come New York. Nel 2023 la città ha introdotto la Local Law 18, che impone agli host di Airbnb di aderire a tre condizioni: il proprietario deve vivere nella casa messa in affitto; deve essere in città durante il periodo di affitto; non può ospitare più di due ospiti per volta. L’introduzione della legge ha fatto scendere l’offerta da 22.500 appartamenti sulla app a 3.227.

Berlino, ex Mecca degli affitti bassi ora radicalmente cambiata, ha nel 2016 vietato gli affitti brevi di interi appartamenti. Il problema: le piattaforme si sono rifiutate di dare alla municipalità le informazioni sulle case e sui loro host (se affittassero intere case o stanze singole, insomma), rendendo di fatto impossibile, o molto difficile, il controllo e l’applicazione della legge.

Parigi ha lo stesso problema di Berlino, cioè il controllo dell’applicazione delle norme (va detto, non così stringenti: tetto di 120 giorni all’anno). C’è una squadra di agenti che gira casa per casa per il controllo, e dal 2017 hanno multato quasi 14mila appartamenti. A Montreal, in certe zone, sarà vietato completamente l’affitto a breve termine. È una proposta su cui sta ragionando anche Firenze tramite il sindaco Nardella: fermare le licenze nella zona del centro storico sottoposta a vincolo Unesco.

Da luglio 2024, anche Vienna introdurrà un “cap”, un tetto al numero di notti massime, stabilito in 90 all’anno. Se recentemente avete viaggiato a Lisbona, e l’avevate fatto anche, diciamo, una decina di anni fa, avrete sicuramente notato il cambiamento. La capitale portoghese è forse il manifesto dei danni dell’overtourism, e per questo il governo ha deciso di non fornire più licenze per affitti brevi nelle città. Le licenze esistenti saranno sottoposte a controlli per rinnovi ogni 5 anni.

Non solo l’Occidente si muove: l’isola di Penang, in Malesia, molto popolare tra i turisti, ha vietato completamente gli affitti brevi. A Singapore non è propriamente illegale ma quasi: non si può affittare una casa per un periodo inferiore ai tre mesi. A Tokyo, in certi quartieri e in certi mesi, è vietato affittare case tramite le piattaforme.

Il panorama è variegato e tutte le informazioni raccolte qui sopra cambieranno, probabilmente, nei prossimi mesi. L’allarme è stato recepito più o meno da tutti e in modo abbastanza bipartisan: la turistificazione rende invivibili le città proprio per i local, e questa è un’istanza che può unire uno spettro che va dal socialismo al sovranismo, senza soluzione di continuità. Speriamo bene.

Articoli Suggeriti
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno

L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.

Cos’è la sindrome di Wendy e perché è importante parlarne

Le donne non consumatrici che dedicano la loro vita quotidiana al sostenimento di uomini consumatori, che siano essi figli, mariti, compagni, avrebbero bisogno a loro volta di cure e sostegno.

Leggi anche ↓
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno

L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.

Cos’è la sindrome di Wendy e perché è importante parlarne

Le donne non consumatrici che dedicano la loro vita quotidiana al sostenimento di uomini consumatori, che siano essi figli, mariti, compagni, avrebbero bisogno a loro volta di cure e sostegno.

C’è un’azienda che sta lavorando a un farmaco simile all’Ozempic per far dimagrire i gatti in sovrappeso

Una casa farmaceutica sta sperimentando un impianto a rilascio costante di GLP-1 per aiutare i gatti obesi a perdere il peso in eccesso.

L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.

La famiglia del bosco siamo noi

Nelle ultime settimane abbiamo visto formarsi i due schieramenti "pro-bosco" o "anti-bosco", ma perché ci è sembrato così urgente decidere da che parte stare?

di Studio
Di cosa si è parlato questa settimana

Due vittorie di larga misura in due regioni favorevoli producono nel Pd e nel centro sinistra tutto una settimana di grandi entusiasmi.