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40 anni fa usciva L’aereo più pazzo del mondo

Leslie Nielsen era piuttosto scettico mentre scorreva il copione di Airplane!, conosciuto da noi come L’aereo più pazzo del mondo. Era un attore ben oltre la cinquantina, che aveva speso la sua carriera in pellicole drammatiche e serie televisive e non aveva mai avuto a che fare con il genere comico. E quel copione, altro non era che un buffo insieme di gag tutte insieme, con giochi di parole, battute, provocazioni, doppi sensi, riferimenti a film e TV e spot pubblicitari popolari. Dal quel “volo”, il più pazzo del mondo, sono passati 40 anni, e il Guardian ne ha ripercorso la storia.

Gli autori, i fratelli Jerry e David Zucker e Jim Abrahams, nella stesura del film, si ispirarono al vero capostipite dei disaster-movie, il misconosciuto Ora Zero del 1957: a causa di un’intossicazione alimentare, l’intero equipaggio di un aereo di linea viene messo KO e l’unico tra i passeggeri in grado di concludere il volo é Ted Striker, un ex pilota traumatizzato dalla guerra e per giunta in crisi sentimentale. Non solo alcuni elementi vengono ripresi alla lettera, la trama e il nome del protagonista sono gli stessi, ma anche molte delle scene vengono riprese (per quanto distorte) dal film che divenne involontariamente la versione seria de L’aereo più pazzo del mondo. I registi inoltre, volevano che il cast principale fosse composto da attori che nella loro carriera non avevano mai interpretato ruoli comici, ritenendoli più efficaci nel rendere credibile e meno marcato l’assurdo contesto del film.

L’influenza de L’aereo più pazzo del mondo sul cinema comico è stata notevole e nota, grazie all’arte dei registi che hanno saputo dare al genere parodistico elementi nuovi: con un nuovo modo di schernire, che si radica nelle oscurità del passato di Hollywood. Tra le decine di scene esilaranti, l’incontro tra Ted ed Elaine sulle note di “Stayin’ Alive” è uno dei migliori e più citati esempi della genialità dei fratelli Zucker e di Jim Abrahams.