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16:30 venerdì 12 settembre 2025
L’episodio di South Park che prendeva in giro Charlie Kirk è stato “cancellato” La decisione è arrivata dopo le proteste dei conservatori statunitensi, che accusano lo show di aver contribuito al clima d’odio contro Kirk.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.

Perché non ha senso raccontare agli altri i nostri sogni

11 Maggio 2017

Le neuroscienze, nel corso dei decenni, hanno provato a formulare diverse teorie che spieghino l’origine, e, in un certo senso, “la meccanica” dei sogni: negli anni Settanta gli psichiatri di Harvard Hobson e McCarley hanno proposto l’ipotesi di attivazione-sintesi, per la quale i sogni non sono altro che interpretazioni a opera del prosencefalo e del sistema limbico di una massa indistinta di stimoli prodotta casualmente dal cervello durante la fase Rem del sonno. Un altro importante sistema teorico è la cosiddetta teoria di simulazione della minaccia, che guarda ai sogni da un punto di vista evolutivo: in sostanza, che senso ha continuare a sognare di essere rincorsi da animali selvatici, quando – di norma – non succede quasi a nessuno? Tutta la produzione onirica incentrata sulla fuga da un pericolo imminente sembra segnalare, secondo questa teoria, una serie di paure innate dell’essere umano.

Queste due teorie offrono anche un terreno comune da usare per rispondere a una domanda: perché sentiamo il bisogno di raccontare i nostri sogni? Dal punto di vista della simulazione della minaccia, il senso potrebbe essere quello di condividere le nostre reazioni per farci trovare più preparati quando le fonti di timore si ripresenteranno in futuro. E ad alimentare la nostra voglia di farlo è quasi certamente ciò che la scienza chiama “negative bias”, il preconcetto negativo che focalizza la nostra attenzione sui pericoli dei brutti sogni, che rappresentano la grande maggioranza dei sogni che ricordiamo.

An Alternative View: Melbourne Spring Carnival 2014

Un altro aspetto importante è la natura strettamente emotiva dei sogni: scrivendo su un blog dello Scientific American, Jim Davies racconta di aver riportato alla sua ragazza di un suo sogno di una «scalinata terrificante», che lei ha accolto deridendolo durante un’intera serata. Ciò che per Davies era stato psicologicamente segnante, per la sua compagna rasentava il nonsense, ed era piuttosto ovviamente qualcosa su cui ridere. Tra l’altro, il considerare i sogni come qualcosa di estremamente strano è una nostra convinzione erronea: l’80 per cento dei sogni, statistiche alla mano, presenta scene del tutto ordinarie. Solo che tendiamo a non ricordarle. Come in un delirio psicotico, nota Davies, la spinta emozionale dei (brutti) sogni porta noi sognatori a vedere un senso recondito e sempre interpretabile nelle incongruenze più assurde, che ai nostri occhi riesce a renderle meritevoli di esegesi e discussioni. In realtà, tristemente, a nessuno interessa dei nostri quanto a noi stessi: e non potrebbe essere altrimenti.

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