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16:52 martedì 13 maggio 2025
Anche quest’anno all’Eurovision sta succedendo un casino attorno alla cantante israeliana Proteste, denunce, tentativi di boicottaggio, minacce, fischi veri e registrati: per Yuval Raphael l'Eurovision è iniziato così.
Cosa ha detto il primo testimone sentito nel processo contro Diddy Il rapper è accusato, tra le altre cose, di sfruttamento della prostituzione in un processo appena iniziato a New York.
Gérard Depardieu è stato condannato per violenza sessuale Diciotto mesi, con pensa sospesa, per violenze ai danni di due donne durante le riprese del film Les Volets Verts, nel 2021.
Il Festival di Cannes ha vietato il naked dress «per motivi di decoro» E pure le tote bag, gli zaini e i borsoni grossi, sul red carpet e in tutti gli spazi dell'evento.
L’Eliseo è stato costretto a smentire il fatto che Macron stesse tirando cocaina con Merz e Starmer Fake news diffusa su Telegram anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Grazie alla serie Netflix sono ripartite le ricerche sulla famiglia di Héctor G. Oesterheld, il desaparecido autore dell’Eternauta I suoi nipoti, scomparsi 50 anni fa, potrebbero essere ancora vivi, hanno rivelato due associazioni.
Il litigio tra Elio Germano e il ministro Giuli non finisce più Va avanti ormai da quasi una settimana, dal giorno dei David di Donatello, e nessuno dei due sembra avere intenzione di arrendersi.
Blues Brothers avrà un sequel ma invece di un film sarà un fumetto Il primo tassello di quello che dovrebbe diventare un intero universo narrativo dedicato ai Blues Brothers.

La truffa dei succhi di frutta in Silicon Valley

21 Aprile 2017

Una delle startup più generosamente finanziate dell’infornata prodotta dalla Silicon Valley l’anno scorso si chiama Juicero e, come suggerisce il nome, si dedica alla produzione di macchine per la preparazione di succhi di frutta. Il funzionamento di Juicero ruota attorno a diversi tipi di sacchetti di frutta fresca tagliata a pezzi che, inseriti in un apposito macchinario connesso a internet, restituiscono bevande rinfrescanti. La pressa in questione – diceva Doug Evans, fondatore della startup, autodefinitosi lo Steve Jobs dei succhi di frutta – vanta una forza di quattro tonnellate, o «abbastanza per sollevare due Tesla», per cui nessuno si era stupito quando il suo prezzo di vendita era stato fissato a 700 dollari, senza contare il costo dei sacchetti di frutta.

I 120 milioni di dollari raccolti dalla “Nespresso dei succhi di frutta” – con finanziatori importanti quali il braccio di venture capital di Google – sembravano averla indirizzata a destini rosei, senonché dopo pochi mesi, scrive Bloomberg, «almeno due investitori» si sono defilati… dopo aver scoperto che i sacchetti potevano anche essere spremuti a mano. Ovviamente, Juicero non aveva condiviso con i suoi investitori che i pezzi di frutta potevano essere schiacciati con le mani, anche se con ogni evidenza doveva saperlo fin dall’inizio: altrimenti come avrebbe potuto giustificare una macchina imponente e dotata degli ultimi ritrovati tecnologici?

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In realtà, nota l’articolo del giornale americano, in Silicon Valley la tecnologia può diventare un pretesto necessario: «Gli imprenditori possono essere tentati di trovare un angolo tecnologico anche dove non esiste», per citare le parole del titolare di una società di ricerche di mercato sentito da Bloomberg. Doug Chertok, uno dei finanziatori di Juicero, ha spiegato che il vero potenziale della startup risiede nella creazione di «una piattaforma alternativa di food delivery», dato che consegna i suoi pacchetti di frutta fresca direttamente a casa. Fino ad ora, tuttavia, i packages vengono venduti solo agli acquirenti della pressa, in diciassette Stati americani.

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