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Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.
Dopo due anni di prove, EssilorLuxottica ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta Le sperimentazioni fatte fin qui hanno dato ottimi risultati, e ora l'azienda sembra intenzionata a cambiare definitivamente modello di produzione
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.

La “Tinder Horror Story” è la leggenda metropolitana del momento

16 Febbraio 2017

Madeleine Davies ha raccontato su Jezebel una storia che ha ascoltato ormai parecchie volte: è una vicenda molto spiacevole, tramandata oralmente come un mito antico, che di solito comincia nell’hinterland di Boston. Una giovane ragazza, dice la storia, si trasferisce in Massachusetts per iniziare un corso di laurea. Una zia le offre la sua casa in un sobborgo della metropoli, come sistemazione temporanea, in attesa che trovi un posto suo. La zia parte per l’Europa per un anno.

La ragazza – è stato riferito a Davies da una sua amica che giurava che il tutto fosse capitato a «un’amica di un’amica» – inizia a sentire strani rumori nel seminterrato, ma inizialmente attribuisce il fatto al naturale assestamento degli edifici di costruzione più vecchia. I sibili e gli strani suoni però persistono, e alla fine l’inquilina chiama la polizia: al ricevitore trova una persona che la tranquillizza dicendole che probabilmente è soltanto paranoia, ma che per sua sicurezza invierà una pattuglia, tra circa 40 minuti. Nemmeno tre minuti dopo, tuttavia, diverse auto della polizia arrivano sgommando nel cortile della casa; i poliziotti ispezionano la casa e trovano un uomo nel seminterrato, insieme ad alcuni strumenti di tortura. La ragazza lo riconosce come un ragazzo che aveva di recente conosciuto su Tinder, e che riaccompagnandola a casa dopo un appuntamento aveva scoperto che viveva da sola. Viene fuori che il centralino delle forze dell’ordine si era accorto che qualcuno stava origliando la chiamata, e aveva finto da lì in avanti.

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Come tutte le leggende metropolitana, la “Tinder Horror Story” ha tratti tipici: è capitata ad “amici di amici”, non c’è alcuna traccia che sia successa davvero (come l’autrice di Jezebel ha avuto modo di provare), e prende un fatto ordinario – la persona conosciuta su Tinder – per renderlo un thriller angosciante. Davies indica, ironicamente, il fatto che una Millennial usi un telefono fisso invece che il solito smartphone come un «campanello d’allarme» per l’affidabilità della storia; quando l’ha sentita la prima volta, scrive, le è stato assicurato che la malcapitata avrebbe scritto un resoconto della sua terribile esperienza sul magazine Seventeen, ma finora nulla di tutto ciò è stato confermato, né Seventeen ha risposto alle richieste di chiarimenti di Jezebel. Come si diceva, non c’è alcuna prova tangibile a corredo di questa storia, nemmeno in forum e siti specializzati negli aneddoti dell’orrore (come creepypasta), ma negli Stati Uniti è diventata molto popolare.

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