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Pope Crave ha dato la notizia della fumata bianca prima di Vatican News L'account di meme ha dato l'Habemus Papam con ben quattro minuti di anticipo rispetto al profilo ufficiale del Vaticano.
È Papa da neanche 24 ore ma Leone XIV è già riuscito a far arrabbiare i trumpiani Perché in passato ha espresso delle cattolicissime opinioni sull'immigrazione, ma soprattutto perché ha osato criticare JD Vance.
Tommy Cash ha fatto un remix di “Espresso Macchiato” assieme a Tony Effe Esce il 9 maggio a mezzanotte e sarà l'ultimo atto della vacanza italiana di Cash prima di partire per l'Eurovision.
Blossoms Shanghai, la prima e unica serie tv diretta da Wong Kar-wai, arriverà in streaming su Mubi Dopo due anni dall'uscita in Cina, finalmente potremo vederla anche noi.
Anche Netflix vuole essere TikTok e lancia il feed per vedere film e serie in formato verticale Permetterà di scrollare tra clip e trailer dall’app su smartphone, alla ricerca di qualcosa da guardare. 
Quella di Timothée Chalamet ai David è stata davvero una pessima serata E dire che l'attore ha pure saltato il Met Gala per partecipare alla premiazione, assieme alla fidanzata Kylie Jenner.
Con Vermiglio, Maura Delpero è diventata la prima donna a vincere il David di Donatello per la Miglior regia E il suo si è confermato il film italiano dell'anno, portandosi a casa ben sette statuette.
Il governo spagnolo ha approvato la settimana lavorativa corta Se la legge dovesse essere approvata anche dal Parlamento, 12 milioni di persone lavoreranno due ore e mezzo in meno alla settimana.

L’Arabia Saudita ha giustiziato un membro della famiglia reale

24 Ottobre 2016

Qualche giorno fa l’Arabia Saudita ha giustiziato il principe Turki Bin Saud Al-Kabir, a distanza di quarant’anni dall’ultima pena capitale nei confronti di un membro della famiglia reale. Come riporta il Washington Post, il principe aveva sparato, e ucciso, un cittadino saudita durante una rissa, ed è stato condannato a morte dal re Salman: a nulla è servita l’offerta milionaria che la famiglia reale ha fatto a quella della vittima.

Dalla fine degli anni Settanta, quando era stato decapitato un principe che aveva ucciso lo zio – il re Faisal – ed era stata giustiziata per adulterio una principessa, era già successo che un membro reale venisse condannato, ma alla fine aveva sempre evitato l’applicazione della pena capitale. Stavolta è andata diversamente, e il fatto ha generato reazioni contrastanti, divise tra chi ha criticato le leggi dello Stato e chi ha elogiato l’integrità del re nel trattare allo stesso modo tutti i cittadini. Tra questi ultimi c’è anche il principe Faisal bin Farhan Al Saud, che ha affermato che la morte del cugino dimostra che «nessuno è al di sopra della legge».

La novità legata alla morte di Turki Bin Saud Al-Kabir è stata, inoltre, che i suoi ultimi giorni sono stati testimoniati dai social media, cosa molto rara per un regno marcatamente conservatore. L’imam della moschea di Al Safa, Mohammed al-Masloukhi, ad esempio, ha descritto tutta la vicenda sui suoi canali social, dall’offerta del denaro “di riparazione” alla famiglia della vittima a quando il principe ha ricevuto le ultime visite in prigione. Al-Masloukhi ha detto, poi, che il ragazzo ha pregato fino all’alba, cioè quattro ore e mezzo prima di essere giustiziato: in quel momento – come ha spiegato in un tweet – il padre della vittima ha assistito alla scena con «un’espressione impassibile».

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