Hype ↓
09:46 lunedì 16 giugno 2025
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 
Ogni volta che scoppia un conflitto con l’Iran, viene preso come ufficiale un account dell’esercito iraniano che però non è ufficiale Si chiama Iran Military, ha più di 600 mila follower ma non ha nulla a che fare con le forze armate iraniane.
L’unico sopravvissuto al disastro aereo in India non ha idea di come sia riuscito a salvarsi Dopo l’impatto, Vishwash Kumar Ramesh ha ripreso i sensi in mezzo alle macerie: i soccorritori l’hanno trovato mentre cercava il fratello.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

I giorni e le notti di Fausto

La "morte della sinistra" e la nostalgia di un mondo che non c'è più: traiettoria di un comunista, da Bertynight a Comunione e liberazione.

28 Aprile 2016

Fausto Bertinotti “entra” in Comunione e liberazione. La notizia della settimana scorsa scuote forse le coscienze dei meno piccini, di quelli che hanno assistito negli ultimi vent’anni ad ascesa declino e alla morfologia della fiaba dell’ex sindacalista dei Tessili della Cgil, poi segretario di Rifondazione comunista, poi presidente della Camera dei più mondani.

Settantasei anni, noto ai più soprattutto per aver fatto cadere il primo governo Prodi, per le giacche di velluto, i portapipa sartoriali e la erre arrotata come Stefano Masciarelli, che in tv faceva l’operaio Fiat con dizione e orologio sul polsino alla Gianni Agnelli. E per una deriva cafonal che aveva stupito, a Roma, anche. Divenuto terza carica dello Stato nel 2006, Bertinotti si distinse per la partecipazione troppo entusiastica ai riti beceri della Capitale; serate con Valeria Marini, cene da Maria Angiolillo, recite negli avanspettacoli di Alda Fendi (una lettura di T.S. Eliot in show di ballerini biotti), assalti al buffet alla villa La Furibonda di Marisela Federici, immortalata anche nella Grande Bellezza. Lui protestava: «Mi arrabbio teneramente» (teneramente è avverbio assai bertinottiano, di derivazione guevarista), «perché è una falsificazione della mia immagine e mi verrebbe voglia di replicare contando le ore che ho passato davanti ai cancelli delle fabbriche». Ma alla fine, anche in assenza di conteggi ufficiali, il monte ore passate ai cancelli sull’Appia tra supplì e dubbie principesse romane prevalse, almeno nella rappresentazione bertinottiana.

Italy Prepares For General Election

Segnalando tra l’altro l’ennesima mutazione: era stato sindacalista, appunto ai cancelli, cancelli che dovevano rimanere chiusi, e vennero aperti, quelli della Fiat, e fecero poi incazzare i dipendenti e si risolse tutto nella marcia dei Quarantamila: era il 1980, arrivò una delle ammissioni che costellano il Bertinotti-percorso. «È stata una sconfitta e di fronte ad una sconfitta bisogna dire: abbiamo perso». Perché la sconfitta diurna, insieme al party notturno, è forse la cifra di Bertinotti: così sbaglierebbe davvero chi pensasse di catalogare Bertinotti – o Bertynight, come venne immediatamente e in maniera micidiale re-brandizzato da Roberto D’Agostino– nella figura del radical chic, che semmai vantava altro tipo di protagonisti, a Roma, uno per tutti Lucio Magri, grande gatsby del Pci, compagno della Castellina, già amante di Marta Marzotto immortalato in un pezzo divenuto classico su Rep («In cucina Lalla, la cameriera sudamericana, prepara il Martini con cura»).

Per Bertinotti invece non c’era la cameriera Lalla ma la moglie Lella (Gabriella Fagno), complice in sgangheratezze forse psicanalitiche. Le visite al monte Athos con Falcon della Presidenza del Consiglio (2008). Le serate sempre fotografate da Umberto Pizzi. L’amicizia con Mario d’Urso, morto l’anno scorso, una specie di Vautrin balzachiano che introduce Bertinotti-Rubempré ai riti capitolini, e che forse per senso di colpa o forse per perfida e definitiva character assassination gli lascia in eredità pure mezzo milione di euro. «Sono stato rovinato dalle feste», disse infatti Bertynight, plagiando Jep Gambardella, e la cosa fece anche tenerezza, per il tono serio, tipo Alberto Sordi, «m’ha rovinato ‘a guèra». «Pensavo che la mia vita, la mia giovinezza, la mia storia familiare potessero immunizzarmi», disse, sempre serio, come Tony Blair scusandosi per bombardamenti inopinati, e qui invece si trattava di mozzarelle e serate al Bagaglino.

Adesso, la nuova fase. «Bisogna affacciarsi sull’abisso per scongiurare il pericolo», ha detto tragico annunciando il suo avvicendamento a CL. E anche, per l’ennesima volta: «La sinistra è morta». «Nessuno come i traditori è alla ricerca di un Ersatz, di un sostituto della lealtà e della comunità perduta», ha scritto invece Giuliano Ferrara, parlando di se stesso in un’antica e bella autobiografia recentemente ripubblicata sul Foglio. Forse Bertinotti o Bertynight ha nostalgia di un mondo che non c’è più, e la sinistra forse è morta davvero; di sicuro è morta la Angiolillo, e villa Furibonda è chiusa; e i salotti in definitiva non si sentono tanto bene.

Fotografie di Filippo Monteforte e Marco Di Lauro (Getty Images).
Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.