Hype ↓
03:59 mercoledì 2 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Kevin Spacey, le storie sono il mio mestiere

Il cinema, la tv, House of Cards, la politica, le nuove tecnologie: intervista all'attore (e produttore) del momento.

29 Marzo 2016

Washington, la Casa Bianca, stanno a Frank Underwood, che torna a marzo sugli schermi di tutto il mondo con la quarta stagione di House of Cards (in Italia in esclusiva su Sky Atlantic), come Hollywood, o quel che ne resta, sta a Kevin Spacey. Un paragone azzardato, un gioco naturalmente, che però lo stesso attore americano ultimamente si diverte ad alimentare.

Impostando la voce come sul set della serie, bramando voglia di nuovo potere, di nuove sfide e di nuove avventure. Quali? Spacey – che com’è noto, oltre che attore, è anche produttore e direttore artistico – è stato recentemente nominato presidente di Relativity Media, un celebre studio cinematografico americano sull’orlo della bancarotta, che lo stesso attore, con la socia storica Dana Brunetti (la loro Trigger Street Production ha prodotto film di successo come The Social Network, e Captain Phillips, oltre che lo stesso House of Cards), ha deciso di acquistare promettendo di rimetterlo in piedi nel giro di un paio d’anni. Sistemeranno i conti con film di qualità, circa dieci all’anno, hanno dichiarato i due. Uno Spacey, quindi, sempre più imprenditore dell’innovazione, uomo di marketing, interessato al cambio di paradigma in atto nel racconto cinematografico e televisivo, oltre che attore e creativo tout court.

Studio-N26-Cover-Kevin«È una nuova sfida per me»; racconta Spacey in una chiacchierata con Studio, iniziata a Baltimora, sul set di House of Cards, lo scorso novembre, e poi continuata ai Golden Globe e più recentemente ai SAG Awards (il premio del sindacato degli attori), dove ha vinto, manco a dirlo, con l’interpretazione del cospirante, cinico e irresistibile Underwood. «Ho compiuto 56 anni, recito professionalmente da quando ne avevo 20, ho una natura contemplativa, necessaria per un attore, e frenetica insieme; sono incapace di sedermi e stare fermo in un posto, non sono mai del tutto appagato. Cerco sempre nuove imprese e nuove avventure: guidare uno studio e perlustrare nuove forme di produzione e distribuzione, oltre che sviluppare progetti di valore e lanciare nuovi talenti: questo per me è un’eccitante, una droga naturale e sana».

Spacey, due volte premio Oscar (per I soliti sospetti, 1995, e American Beauty, 1999), scherza con quella sua voce sapientemente impostata di cui sopra, improvvisando uno speech presidenziale attorno al nome stesso della sua nuova impresa: «Oggi voglio parlarvi della Relativity theory, della teoria della relatività. Perché se è vero, come dicono, che se ti trovi su un ascensore non sai se stai andando su o giù, in questo momento mi sembra decisamente di stare salendo in alto, e rapidamente!». Entusiasmo dichiarato. Del resto, la strategia per il nuovo studio è chiara, ci spiega Spacey: sarà Netflix a distribuire i film della Relativity. «Come presidente della casa di produzione deciderò io stesso a quali progetti dare semaforo verde. Ah, annuso l’odore buono del potere» continua Spacey, che qui spalanca un sorriso sornione. «Abbiamo già pronti alcuni film che sono sicuro risolleveranno le sorti della nuova Relativity: due horror, The Disappointments Room e Before I Wake, poi il thriller con Halle Berry Kidnap, e la commedia di  Kristen Wiig Masterminds. Li ho osservati, decostruiti, ricostruiti uno per uno e confido nel loro valore. E poi abbiamo tante altre cose nel cassetto».

Capitol_File_Spacey_2DA61B copyViene spontaneo a questo punto chiedere a Spacey se reciterà o meno nei film dello studio di cui è proprietario e presidente. Sarebbe un fatto alquanto insolito per Hollywood. «Vi dico la verità: non mi interessa più di tanto la mia carriera di attore. Posso dire di essere appagato e soddisfatto, mi sento arrivato. Dopo vent’anni e passa di cinema posso affermare tranquillamente che mi è andata meglio di quanto avrei non solo immaginato, ma sognato. E allora, mi chiedo: cosa ci faccio con questo mio successo? Continuo a girare un film dopo l’altro e basta? Non dovrei allargare il campo e mettermi in gioco in altri ambiti? È con questo spirito che ho assunto la direzione artistica dell’Old Vic Theater di Londra per dieci anni, un’esperienza fantastica. Ora che la missione all’Old Vic per me è terminata e House of Cards oramai va in qualche modo avanti per inerzia, voglio mettermi alla prova come produttore: per me questa è la nuova frontiera».

L’enigmatico Spacey, specializzato in personaggi di intelligenza superiore, spietati e senza scrupoli, ambigui e conniventi, è tanto eloquente e aperto circa il lavoro e gli sviluppi professionali quanto discreto e protettivo quando il discorso scivola sulla sua vita privata. Di cui, non è un caso, si sa poco o nulla. «Meno si sa di me, più è facile convincervi che io sia quel determinato personaggio sullo schermo», dice a Studio a proposito. «Questo permette al pubblico di entrare al cinema, o accendere un computer o la tv, e credere all’istante che io sia davvero quella persona». Missione, questa della totale immedesimazione agli occhi del pubblico, che nel caso di Frank Underwood ha funzionato alla perfezione. […]

(Continua sul numero di Studio in edicola)

Articoli Suggeriti
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde

Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.

La Rai vorrebbe abbandonare Sanremo (il Comune) e trasformare Sanremo (il festival) in un evento itinerante

Sono settimane che la tv di Stato (e i discografici) litigano con il Comune: questioni di soldi, pare, che potrebbero portare alla fine del Festival per come lo conosciamo.

Leggi anche ↓
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde

Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.

La Rai vorrebbe abbandonare Sanremo (il Comune) e trasformare Sanremo (il festival) in un evento itinerante

Sono settimane che la tv di Stato (e i discografici) litigano con il Comune: questioni di soldi, pare, che potrebbero portare alla fine del Festival per come lo conosciamo.

Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco

Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.

Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione

Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.

di Studio
Quello dei finti sold out ai concerti è un problema ma non è una notizia

Se ne riparla anche questa estate, per Elodie e Selvaggia Lucarelli. Se ne parlava anche l'estate scorsa. E quella prima. E quella prima ancora.

A quanto pare Papa Leone XIV è imparentato con un sacco di celebrity

Lo ha rivelato un'inchiesta del New York Times: tra i cugini alla lontana ci sono Madonna, Angelina Jolie, Justin Bieber, Justin Trudeau e pure Hillary Clinton.