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La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.
Una delle ragioni del disastro causato dell’alluvione in Texas potrebbero essere state le troppe allerte meteo ricevute dalla popolazione Si chiama warning fatigue, cioè la tendenza a sottovalutare o ignorare un pericolo che viene segnalato troppe volte e troppo spesso.
Netflix ha annunciato la data d’uscita della serie di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze E ha pure pubblicato il primo teaser trailer. Si parla già di una possibile prima alla Mostra del cinema.

Lou Reed e il pacco postale che potrebbe contenere una demo dei Velvet Underground del 1965

09 Ottobre 2014

Lo chiamano “poor man’s copyright” ed è una tecnica utilizzata in passato per ufficializzare la proprietà intellettuale di un’opera senza ricorrere alla sua (costosa) registrazione o brevetto: gli artisti solevano spedire a se stessi un pacco contenente la loro creazione, che veniva così timbrata e contrassegnata dall’ufficio postale con la data di spedizione e di arrivo, proteggendola da eventuali furti o copiature future. Nel 1965 Lou Reed era uno squattrinato studente con una band non ancora famosa, i Velvet Underground, con i quali aveva registrato una demo. Un giorno di quell’anno decise di utilizzare la tecnica del “diritto d’autore dei poveri” spedendo a se stesso un nastro contenente quelle prove, che nelle foto seguenti risulta datato 11 maggio 1965.

Come è stato spiegato lo scorso luglio nella pagina Facebook del defunto cantante, è dal 1996 che si parla del “disco fantasma” dei Velvet Underground. Ebbene, dopo la morte di Reed, il pacco è stato ritrovato dai suoi cari, mentre davano ordine agli averi dell’artista. Finora possiamo solo guardarlo in foto ma chissà, un giorno potremmo anche sentirne il contenuto e capire come suonavano i VU due anni prima del loro esordio capolavoro.

(via)

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