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12:47 giovedì 3 luglio 2025
La sentenza del processo Diddy è molto più complicata di come la si sta raccontando È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.
Il Dalai Lama sta per compiere 90 anni e Cina e Tibet già litigano per il suo successore Lui ha detto che il suo successore non nascerà sicuramente in Cina, la Cina lo ha accusato di essere «un manipolatore».
I BTS hanno fatto la reunion, annunciato un nuovo disco e anche un tour mondiale Finita la leva militare, i sette sono tornati a lavoro: in una live hanno annunciato i molti impegni per la seconda metà del 2025 e il 2026.
Il leak del trailer dell’Odissea di Christopher Nolan era ampiamente prevedibile Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.
Le prime immagini della serie di Neuromante le ha fatte vedere William Gibson Lo scrittore ha condiviso su X una breve clip in cui si vede il leggendario bar Chatsubo di Chiba City: «Neuromancer is in production», ha annunciato.
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.

La (presunta) crisi degli iPad non impedirà ai tablet di conquistare il mercato

09 Maggio 2014

Secondo alcuni esperti il loro tramonto sarebbe già iniziato, ma in realtà gli iPad non hanno alcuna intenzione di scomparire. Anche se lo scorso anno le vendite sono diminuite rispetto ai periodi precedenti, le persone in possesso di tablet targati Apple continuano (e continueranno) ad aumentare. Un articolo pubblicato su Quartz spiega come questa apparente contraddizione sia possibile e perché, nonostante gli allarmismi e le previsioni negative, i tablet siano solo agli albori della loro conquista del mercato.

I motivi del temporaneo stallo delle vendite di iPad sono da ricercare sia nelle caratteristiche degli acquirenti che in quelle degli stessi prodotti. Prima di tutto l’esordio degli iPad è stato molto più forte di quello degli iPhone (nei primi quattro anni dalla loro distribuzione i tablet venduti dalla Apple sono stati quasi il doppio degli smartphone venduti nello stesso arco di tempo) e, di conseguenza, è molto più facile etichettare un periodo di decrescita degli acquisti come inizio di una crisi del prodotto. Inoltre, la maggior parte delle persone che compra iPad lo fa per la prima volta e i tablet sono molto più longevi degli smartphone: cadono e si rompono meno facilmente, oltre a venire utilizzati soprattutto per attività che non richiedono un aggiornamento a breve termine. Le statistiche, dunque, non sbagliano e soprattutto non sono contraddittorie: se gli iPad sono duri a morire e la Apple ne continua a vendere tra i 15 e i 20 milioni ogni trimestre a persone che non ne avevano mai posseduti, gli acquisti possono anche essere “in stallo”, ma gli iPad conquistano fette di mercato sempre maggiori.


Le quote di mercato di pc fissi, portatili, tablet e smartphone. (fonte: Quartz)

Affinché i tablet conquistino il pubblico fino al punto da sostituirsi ai computer, il modo in cui vengono concepiti dovrà cambiare e adeguarsi. Fin quando ai tablet non sarà riconosciuta una totale autonomia, smettendo di considerarli o come la versione allargata dei sistemi operativi degli smartphone o come quella ridotta di un Os per computer, questi dispositivi non potranno mai imporsi definitivamente. Fino ad oggi, spiega Quartz, i difetti congeniti dei tablet sono stati essenzialmente tre: la maggior parte di essi prevede solo una connessione wi-fi e quella alla rete cellulare è quasi sempre un supplemento molto caro; i tablet sono arrivati dopo gli smartphone e, per una banale legge di anzianità, sono stati meno considerati dagli sviluppatori; rappresentano inoltre l’unica categoria di dispositivi non dotata di un proprio sistema operativo.

L’elisir di lunga vita dei tablet consiste, dunque, nel dotarli di nuove interfacce: le applicazioni che li caratterizzeranno dovranno permettergli di sostituirsi ad attività che attualmente sono relegate ai computer e garantire uno spostamento più rapido di file e dati da un’applicazione all’altra. Tramite la combinazione di nuovi hardware e software già esistenti, i tablet consentiranno al touchscreen di rivelarsi più rapido e funzionale di un computer. Per la Apple tutti questi obiettivi sono ancora più urgenti da raggiungere che per le altre aziende: l’iPad infatti è più costoso degli altri tablet e deve diventare, ancor più in fretta degli altri, un prodotto con qualità uniche.

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