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15:46 lunedì 16 giugno 2025
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no e preferì dedicarsi al floppissimo Wild Wild West.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.
Le prime foto della serie di Ryan Murphy su JFK Junior e Carolyn Bessette non sono piaciute a nessuno La nuova serie di American Love Story, ennesimo progetto di Ryan Murphy, debutterà su FX il giorno di San Valentino, nel 2026.
Il video del sassofonista che suona a un festa mentre i missili iraniani colpiscono Israele è assurdo ma vero È stato girato durante una festa in un locale di Beirut: si vedono benissimo i missili in cielo, le persone che riprendono tutto, la musica che va.
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 

Zabriskie Point

12 Luglio 2011

Di cosa si tratta: Zabriskie Point è un film di Michelangelo Antonioni del 1970, seconda (dopo Blow Up del 1966 e prima di The passenger del 1975) di tre pellicole che il regista italiano realizzò direttamente in inglese con la produzione di Carlo Ponti e la distribuzione di Metro Goldwin Mayer. I protagonisti principali sono Mark Frechette nel ruolo di… Mark e di Daria Alprin nel ruolo di… Daria. La colonna sonora include brani di Pink Floyd e Grateful Dead. Alcuni addirittura suonati in presa diretta da Jerry Garcia messo di fronte alle immagini della pellicola. Una curiosità: nel film Harrison Ford fa la sua prima apparizione in carriera. Come comparsa.

Che cos’era Ieri: A dispetto del suo successivo status di cult, quando uscì, Zabriskie Point fu un flop. Costato 7 milioni di dollari ne incassò negli USA appena novecento mila. Dal punto di vista della critica non andò meglio: fu rapidamente liquidato dai maggiori quotidiani americani come l’opera monca di un regista visionario che aveva fatto di meglio in passato. Una recensione del New York Times dell’epoca lo definiva come l’ennesimo, e nemmeno troppo riuscito, esempio di film controculturale; un genere per ovvi motivi allora in voga e rappresentato in particolare da una pellicola come Easy Rider: un altro cult ma con ambizioni artistiche e culturali decisamente diverse (minori). In poche parole l’opinione americana rigettò quasi in toto l’operazione di Antonioni, bollandola come il frutto “difficile” di un ingegno troppo “intelletualizzato”. E – peggio di tutto – l’ingegno di un europeo. Leggendo alcune vecchie recensioni del film, si riesce a sentire ancora oggi aleggiare la parola “cineasta”, una tipologia di regista con cui la cultura cinematografica statunitense non è mai riuscita davvero a scendere a patti, avendo con essa un rapporto intimamente conflittuale. Eufemismo.

Nel 1978 fu addirittura inserito nel libro di Harry Medvedev: The fifty Worst Film Of All Time.

P.S. C ‘è anche da dire che il film non fu aiutato da un trailer quantomeno fuorviante che tentava di far sembrare il film una specie di pellicola d’azione ed erotismo ad alto voltaggio.

Che cos’è Oggi: (Ri)visto col senno di poi e con il tempo e la Storia a proprio favore, Zabriskie Point si rivela un film assolutamente preveggente almeno per quanto riguarda uno dei suoi temi: la contestazione universitaria di fine anni ’60 in America. Che Antonioni racconta in modo assolutamente acuto, cinico e intenso, specie se si considera il fatto che A. non era americano. Sta tutto nella scena iniziale, in cui Antonioni riprende un’assemble studentesca a cui prendono parte universitari bianchi benestanti e giovani Black Panthers. Le seconde contestano ai primi di non essere disposti a portare il confronto con l’autorità fino a un’autentica escalation di violenza; mentre nel frattempo i giovani rivoluzionari borghesi cavillano su termini che finiscono tutti in “- ismo”. Ognuno parla, nessuno dice niente. A un certo punto un ragazzo di colore si dichiara disposto a morire per la causa. Gli risponde Mark, il protagonista – è alla sua prima riunione e ancora non lo conosce nessuno per cui tutti si girano a osservarlo. È a quel punto che dice: “Anche io sono disposto a morire”. Poi fa una pausa; l’aula lo osserva con un senso di crescente attesa. “Ma non di noia, però”. Quindi gira le spalle e se ne va. Brusio, sconcerto, discussioni. Alla fine qualcuno trova un -ismo con cui infamarlo. “Individualismo!”, l’oppio dei singoli. Sembra una scena di Ecce Bombo, sette anni prima e in un altro continente. O la versione fiction di un documentario uscito molti anni dopo sull’associazione terroristica Weather Underground, dove scorrono immagini dolorosissime di ex giovani idealisti, ormia non più giovani e non più idealisti che espiano il peccato di aver creduto di poter sovvertire la storia con il materialismo dialettico.

Mi piace credere che Antonioni in questa idea di rivoluzione e sovvertimento gerarchico non ci abbia mai creduto né confidato, e che il personaggio di Mark – lucido, cinico e insieme naif, anarchico e autarchico come uno Zarathustra che va incontro alla morte per eccessiva fiducia nella vita – completato da quello di Daria; ritragga perfettamente lo spirito dell’unica rivoluzione possibile: assoluta, interiore. Infernale e apocalittica nell’odio (la straordinaria sequenza finale); paradisiaca nell’amore e nel piacere (la famosa scena a Zabriskie Point). E viceversa.

Insomma, qualcuno faccia vedere questo film a un Black Bloc.

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