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Il Ceo di Nestlé è stato licenziato per aver nascosto una relazione con una sua dipendente Una «undisclosed romantic relationship» costata carissimo a Laurent Freixe, che lavorava per l'azienda da 40 anni.
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Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.

Il matrimonio di Chloë Sevigny mi ha fatto venire voglia di sposarmi

Dicono che i Millennial non si sposano più, ma le fotografie che celebrano l'unione dell'attrice con il direttore della galleria Karma di New York potrebbero farci cambiare idea.

18 Maggio 2022

Chissà se le persone che esattamente un anno fa si sono fiondate su Tinder o in giro per la città seminude, carichissime all’idea di gustarsi finalmente la loro meritatissima “hot vax summer” dopo i cupi mesi del lockdown, sono le stesse che adesso programmano un’estate da trascorrere leggendo i “sad hot girl book” scritti da giovani problematiche alle prese con le più disparate forme di relazioni tossiche. Dopo esserci abbondantemente confrontati sull’argomento, negli ultimi anni, possiamo dirlo serenamente: se già prima non è che fosse un sogno, post-Covid il dating è diventato una schifezza tale che è riuscito a ispirare dei film horror. Forse il lockdown e lo smartworking ci hanno resi incapaci di socializzare, forse il fatto di essere reperibili e online 24 ore su 24 ci ha resi insofferenti di fronte all’idea di impegnarci a rispondere sempre a una persona che ci scrive, foss’anche il nostro crush del momento (o forse siamo dei ghostatori seriali: qui una preziosa testimonianza di uno di loro). O forse la relazione che abbiamo iniziato per disperazione post-lockdown era semplicemente una relazione a caso, per superare la solitudine, e adesso ci sentiamo incastrati. Come in quel meme con Kim Kardashian vestita da sposa e disperata che dice “stavi flirtando perché eri annoiata ma adesso è troppo tardi”.

Chissà se è quello che ha pensato sua sorella Kourtney mentre sposava Travis Barker (o magari l’ha pensato lui). I Kravis embravano una delle coppie peggio assortite di sempre (e nel 2021 di strane coppie ne abbiamo viste diverse) e invece si sono sposati per ben due volte, mettendo in scena due dei matrimoni più brutti di sempre. Il primo è stato quello a Las Vegas, ad aprile, davanti al sosia di Elvis, tutti e due con chiodo di pelle (qui possiamo usare quel suono di TikTok che dice “Wow. Crazy. You crazy girl”). Il secondo pochi giorni fa, al municipio di Santa Barbara, con due soli invitati: il padre di lui e la nonna di lei. Nonostante l’evento fosse molto intimo, ci siamo tutti dovuti sorbire lo shooting in bianco e nero da lei pubblicato coi social, inorridendo in coro di fronte al suo mini-abito Dolce & Gabbana. I siti di gossip dicono che non c’è due senza tre e che molto probabilmente il terzo matrimonio, quello vero, pomposo, dispendioso, con gli invitati famosi eccetera, si potrebbe tenere quest’estate proprio in Italia, dove pare che la più sconosciuta delle Kardashian e il batterista dei Blink-182 siano stati avvistati più volte negli ultimi mesi.

La coppia deve aver fatto fatica a trovare uno spazio libero: chi aveva rimandato le nozze per via del Covid si sposerà nei prossimi mesi e su Instagram ho visto stories di mie coetanee disperate lamentarsi di essere state invitate a 3, 4, 5 matrimoni. Viene da temere che sia un po’ come il dating: se i matrimoni erano un incubo prima del Covid, figurarsi adesso che non sappiamo più socializzare e stare tra la gente. O forse le due cose potrebbero fondersi, trasformandosi nella soluzione: flirtare con qualcuno a caso per sopravvivere alla noia di un matrimonio (e magari dopo qualche anno sposarlo, così che due invitati al tuo matrimonio possano flirtare e via così all’infinito). Tendo a lamentarmi molto dei miei amici, ma almeno per questo gli sono profondamente grata: anche se tra loro ci sono coppie di lunga data, non hanno mai accennato all’idea di sposarsi.

Il matrimonio ha smesso di essere un rituale obbligato nella vita di molti Millennial (come si diceva in questo articolo della Bbc, vanno a vivere insieme e fine, senza che la convivenza valga come prova alla vita da marito e moglie o marito e marito o moglie e moglie), soprattutto per quelli senza un soldo: non facciamo figli perché non potremmo mantenerli, figuriamoci se spendiamo il nostro prezioso denaro per riunire delle persone accaldate sotto un gazebo e farle mangiare a sbafo. Per non parlare del terrore dell’invitato: la lista nozze. Posso dedurre di avere amici non ricchi (o non ancora) e li ringrazio per questo. O almeno questo è quello che pensavo prima di vedere il matrimonio di Chloë Sevigny e Siniša Mačković, uno dei pochi (forse l’unico) che mi ha fatto venire voglia di sposarmi. Gli ingredienti finto-semplici sono gli stessi di quello di Kourtney: il cartello con scritto a mano “Just Married” e le lattine attaccate all’auto, le pose naturali. In realtà anche per loro era la seconda volta, dopo il matrimonio segreto (rivelato l’anno scorso con una foto favolosa su Instagram: lei con abito nero fasciante e pancione, lui con le zeppe) al municipio di New York nel 2020.

Per chi non se ne fosse accorto vedendo il servizio fotografico realizzato a poche settimane dal parto per la rivista Playgirl, dove Chloë Sevigny, che incredibilmente ha 47 anni, è apparsa in copertina nuda e con il pancione, la coppia ha anche un figlio Vanja, nato il 2 maggio 2020. Per risposarsi con l’adorabile direttore della galleria Karma di New York (dotato del profilo Instagram più figo e dignitoso che abbia mai visto), Sevigny (che è una discreta collezionista d’arte, ne parlava qui) ha scelto una chiesa del Connecticut e indossato un meraviglioso Jean-Paul Gaultier Couture by Glenn Martens della collezione attuale. Durante la festa ha cambiato abito per due volte: prima un vestito di Loewe dallo scollo quadrato, corpetto ricamato, maniche a campana e gonna di pizzo, poi una tuta in pizzo vittoriano e top corsetto di Mugler. Purple Magazine ha pubblicato delle fotografie meravigliose di Olivier Zahm: loro che si baciano un po’ sudati, lei tra due enormi cigni di ghiaccio, il video di lui paonazzo che si lascia mettere dei fiori in testa da qualcuno e dice “Thank you”, gli invitati appartenenti al mondo dell’arte contemporanea di New York (tra cui Jim Jarmush e Kim Gordon) che gli lanciano petali addosso. È vero, anche Jennifer Lawrence ha sposato un direttore di galleria, Cook Maroney, «rianimando la storia d’amore tra Hollywood e il mondo dell’arte», ma come scriveva giustamente l’Observer due anni fa, «Sevigny is 45 years old and she invented dating art guys». Altro dettaglio fondamentale: dov’era seduta la sposa c’era un’elegante bicchiere d’argento pieno di sigarette. Che stile. Non so se vorrei più essere una degli invitati, la sposa, lo sposo, il loro figlio Vanja, o anche soltanto una di quelle sigarette.

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