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Estate 2021, la rivincita dei single (forse)

Per chi non ha doveri di fedeltà, si prospetta una stagione indimenticabile: ma tutto questo hype inizia a metterci ansia.

di Clara Mazzoleni

Nan Goldin, Simon e Jessica che si baciano nella piscina di Yvon, Avignon, 2001

Gli americani la chiamano “Hot Vax Summer”. Quando inizia, precisamente? Dipende. Per sapere quando comincia la tua, devi sommare la data ufficiale dell’inizio dell’estate (il 21 giugno) a quella in cui verrai vaccinato, e dividere per l’ora in cui hai fatto l’ultima ceretta, perché il motto dell’estate 2021, sempre secondo gli amici degli Usa, sarebbe “vaxed and waxed” (a quanto pare, dopo anni di promozione del pelo libero si torna ad associare il sesso alla depilazione, per la gioia delle estetiste). Hai calcolato? Spero di no, perché è un’equazione che ho inventato adesso. Ecco, da quel momento, vedrai spalancarsi davanti a te le porte del paradiso (o dell’inferno, se ti piace il Bdsm). Dopo mesi di clausura o incontri segreti, angoscianti e difficoltosi (hai rimosso? Puoi ripassare qui), il meritato premio: una vita sessuale varia, ricca e appagante, da condividere con altri single che, come te, non vedono l’ora di buttarsi nella mischia. Come sempre, però, c’è un problema. L’ha notato anche il Washington Post: il rischio, soprattutto per noi Millennial che siamo un po’ complessati, è che tutto questo hype per la Hot Vax Summer generi una specie di Fomo, o di Fobo, o di ansia da prestazione. Niente paradiso e niente inferno: per i più imbranati, le uniche porte spalancate potrebbero rivelarsi, alla fine, sempre le stesse. Quelle del purgatorio.

Anime in pena e in perenne attesa, eccoci qui, vaccinati e incerettati, con l’ansia di non riuscire a divertirci pazzamente come dovremmo. Che angoscia. Che paura. Che timidezza. Proviamo a mantenere la calma, pensiamo alle cose positive: almeno, siamo riusciti a eliminare gli ex. Riciclati nei vari lockdown in preda alla disperazione, ci hanno ricordato perché li avevamo mollati: archiviati del tutto. Potremmo partire proprio da qui, per prenderla bene. Immaginiamoci così: puri, rinati, senza peli, pronti a rivivere una nuova adolescenza, a prescindere dall’età, ma con più saggezza e consapevolezza (perché siamo grandi e vaccinati). Oppure immaginiamoci famelici, perversi, audaci, più coraggiosi che mai: pronti a fare quelle cose che succedono solo nei film, tipo conoscere uno mentre siamo in coda alle casse dell’Esselunga. Anzi, del Pam o della Coop, visto che il quartiere con la più alta densità di single a Milano è Nolo, notoriamente privo di Esselunga (ora che ci penso, la più vicina è quella di via Adriano: single di zona, troviamoci lì). «Basta Tinder», mi diceva un’amica qualche sera fa, durante un piccolo festino nel parco. «Da adesso solo real life». Mi sono guardata intorno: entrambe conoscevamo già tutti. Nessuna nuova opzione captata dai nostri radar.

 

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Urgono approcci più diretti e sfrontati del solito. Come in ogni cosa della vita, per le femmine la situazione è molto più complicata. Esempio: chissà quanti uomini avrebbero voluto approcciarmi l’altra sera, mentre camminavo da sola verso il parco. Decine, forse centinaia. Chiaramente, tutti hanno preferito far finta di non vedermi, ovviamente inibiti dal dibattito sul catcalling, evidentemente paralizzati dal terrore che qualsiasi tipo di contatto potesse trasformarsi in un’accusa di molestie. I maschi hanno paura: ce ne sono in giro alcuni che nel momento in cui stanno per baciarti rovinano tutto dicendo: «Posso baciarti?». Poverini, non ce la fanno da soli a capire se anche tu vuoi baciarli o meno: sono nel panico, hanno bisogno di una didascalia, come se vivessero in quei TikTok in cui indichi col dito le scritte che compaiono intorno a te.

Forse meglio lasciar perdere la vita reale – troppo complicato, troppi rischi di misunderstanding – e tornare alle care app, che durante la pandemia ci hanno tenuto compagnia. Tinder sta per crashare, fra un po’ ci trovo pure mio nonno e mio zio. Qualcuno suggerisce di buttarsi su Bumble, dove sono le donne a dover prendere l’iniziativa e scrivere il primo messaggio (eccoci di nuovo col problema delle didascalie). I più ambiziosi stanno su Raya, in cerca di ricconi e modelle: a quanto pare per essere ammessi servono mille raccomandazioni e un profilo di un certo livello, ma come mi ha giustamente fatto notare un amico molto intelligente, «se su Raya c’è pure il tuo ex significa che non è poi così esclusivo».

Per fortuna c’è anche chi si sente “mega carico”: «anche la più timida adesso scalpita», mi dice un altro amico, «magari non per scopare, ma per incontrare nuove persone». E lui è pronto a conoscerle tutte, queste ragazze in cerca di novità. Poi da cosa nasce cosa. È vero, abbiamo voglia di sconosciuti, espressioni nuove, esperienze inedite. Dopo un anno di solitudine, totale o parziale (sempre le stesse facce), ci ritroviamo a guardare gli altri con curiosità: quanto ci sono mancate le persone che non sappiamo chi sono? La sensazione di uscire al crepuscolo, d’estate, senza sapere dove andrà a finire la serata, non è forse la migliore della vita? Dopo l’anno di ansia e monotonia che abbiamo trascorso, sicuramente sì. «Non c’è mai stato momento migliore per essere single», dice l’amico preso bene, e vorrei tanto che il suo entusiasmo fosse contagioso. «Sinceramente, ti invidio», mi dice un’amica fidanzatissima, dimenticando che l’unico suo periodo da single – qualche mese, poi si è rimessa col solito lui – l’ha trascorso a piangere chiusa in casa scrivendomi disperata: «Non mi vuole nessuno».

Il mio terrore, lo confesso, è di ritrovarmi a settembre ancora sola (il sinonimo proibito della parola “single”), ma con un sacco di nuovi amici. Sarebbe davvero imbarazzante: non riuscire a trovare un fidanzato nemmeno durante la pazzissima Hot Vax Summer del 2021. Ho già pronte delle scuse per conservare la mia dignità, un modo per perderla, e una possibile soluzione. Prima scusa: in Italia noi trentenni verremo vaccinati chissà quando, quindi partiamo svantaggiati (a dire la verità, non solo in alcune regioni ci siamo quasi, ma nessuno dei single che conosco sta minimamente considerando il vaccino come un “via libera”: le famose porte sono spalancate da mesi, e per i più scriteriati non si sono mai chiuse). Seconda giustificazione: le gioie della promiscuità più spinta mi hanno fatto capire che nonostante la mia veneranda età voglio continuare così, quindi il fatto che io sia ancora single è assolutamente una scelta, non certo la prova della mia incapacità di trovare una persona su questo pianeta capace di farmi innamorare e, contemporaneamente, innamorarsi di me. Per perdere la dignità conservata con queste scuse, ho pronto un meme da condividere nelle stories di Instagram in un momento di ubriacatura solitaria, nel cuore della notte. Dice: «Il fatto che continuino a piacermi gli uomini è la prova che l’orientamento sessuale non è una scelta». E poi la soluzione geniale, come sempre fornita dal meraviglioso mondo delle celebrity: mettersi con qualcuno totalmente a caso, e salvarsi la faccia così.