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14:26 martedì 1 luglio 2025
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli. La loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.
La Rai vorrebbe abbandonare Sanremo (il Comune) e trasformare Sanremo (il festival) in un evento itinerante Sono settimane che la tv di Stato (e i discografici) litigano con il Comune: questioni di soldi, pare, che potrebbero portare alla fine del Festival per come lo conosciamo.
La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.

Programmi per l’estate

Tra ombrelloni in plexiglass e vacanze a km 0, l’estate 2020 si preannuncia molto diversa da quelle a cui siamo abituati. Alcuni articoli provano a immaginarla.

di Studio
25 Aprile 2020

Il premier Conte l’ha già detto: quest’estate dobbiamo prepararci a vacanze italiane, anzi meglio se italianissime, e cioè quanto più vicine possibile alle nostre abitazioni. Mentre la Fase 2 ritarda a delinearsi, in molti stanno iniziando a chiedersi come sarà l’estate 2020 e quanto la pandemia di Coronavirus in corso cambierà il modo in cui gli italiani sono soliti vivere i mesi più caldi dell’anno. Su Rivista Studio Valeria Montebello l’aveva scritto in tempi non sospetti che avremmo dovuto abbandonare qualsiasi progetto e pensare decisamente più in piccolo che in passato, ma le soluzioni ingegnose non sono mancate. Dagli ombrelloni in plexiglass a quelli recintati, in questi giorni si è discusso molto di come salvare quel che resta della stagione turistica, a fronte delle cancellazioni già avvenute e dell’inevitabile calo dei visitatori stranieri che, almeno per quest’anno, non verranno a fare il bagno nelle nostre località di mare. Abbiamo raccolto alcuni articoli che studiano l’impatto del virus sul settore e altri che provano a immaginare come sarà l’estate 2020 e come cambierà il nostro modo di viaggiare.

Cabine di plexiglass in spiaggia contro il virus, un’estate alla Black MirrorDomus
È stata sicuramente la proposta più discussa delle ultime settimane: quella dell’azienda riminese Nuova Neon 2, specializzata in coperture, stand e serramenti, che ha avanzato l’ipotesi di installare sulle spiagge romagnole camere trasparenti di 4,5 m per lato, realizzate con pareti di plexiglas e profili in alluminio. I social si sono scatenati mentre le autorità competenti non sono rimaste particolarmente impressionate dalla trovata: «La Riviera Romagnola ha una vocazione particolare votata all’accoglienza e quel progetto stona di molto», ha detto Renata Tosi, sindaca di Riccione.  

Dobbiamo rassegnarci a un 2020 senza estate?Il Foglio
Nellincertezza che accompagna il pensiero delle prossime vacanze, i sindaci di alcune località turistiche più famose di Italia, intervistati da Luca Roberto sul Foglio, stanno provando a mettere in campo iniziative e a ipotizzare soluzioni. Tra le problematiche maggiori, considerato il rifiuto del plexiglass – «Non vogliamo che le nostre spiagge diventino forni» – rimane lobbligato distanziamento sociale che, per quanto riguarda i lidi, rischia di ridurre notevolmente il numero degli ombrelloni presenti. Tra le possibilità, la gestione del flusso ad opera del personale, anche per le spiagge libere.

Ombrelloni, lettini e distanze. Prove d’estate a Porto Cesareo: «L’importante è salvare la stagione»Rai News
Abbandonata l’idea del plexiglass, gli imprenditori del settore stanno continuando a chiedersi come poter salvaguardare le loro attività. Come racconta Giuseppe Mancarella, presidente della Cna Balneari Puglia, in molti hanno già iniziato a fare le prove montando lettini e ombrelloni «simulando una distanza di tre metri per 3,50 metri, estendendo di mezzo metro per lato le misure già imposte dall’ordinanza regionale». I risultati sono tutt’altro che incoraggianti: «Già così abbiamo visto che con un fronte mare di 70 metri e una profondità di 15, che poi rappresenta la tipologia base degli stabilimenti di Porto Cesareo e Gallipoli, si andrebbe a perdere il 40 per cento». Questo perché le spiagge del Salento non sono larghe come quelle della riviera romagnola e se si dovesse aumentare ulteriormente la distanza, dice Mancarella, non varrebbe neanche la pena aprire.

Austrian “Ibiza of the Alps” vows to ditch party tourism after Covid-19 lockdownThe Guardian
Nonostante in molti la chiamino la “Ibiza delle Alpi” per la sua incredibile vita notturna, gli abitati di Ischgl preferiscono la definizione di “hippie spot”, in relazione alla spensieratezza con cui la gente è da sempre solita recarsi nella piccola cittadina austriaca, nella valle del Paznaun, epicentro dell’epidemia in Austria. Per questo il sindaco ha comunicato alle autorità che da ora in avanti Ischgl sarà sempre un po’ «meno Ibiza, dando la priorità ai veri sciatori invece che ai visitatori notturni che si recano qui solo per fare festa».

The Strange Pleasure of Planning a Post-Pandemic Vacation The Atlantic
Hannah Giorgis ha parlato di come molte persone traggono un po’ di sollievo dall’isolamento forzato collezionando immagini e idee di viaggi che, sicuramente, almeno per un po’, sarà impossibile fare. In questo esercizio di immaginazione, che è un mix di fantasia e nostalgia, Pinterest ha un ruolo fondamentale. Ma le “fauxcations” iniziano a moltiplicarsi anche su Instagram, dove molti travel influencer stanno postando immagini di mete da sogno visitate in passato o che pianificano di visitare in un imprecisato futuro. Dopotutto, sottolinea Giorgis (e segnala uno studio che lo dimostra), spesso il fantasticare che precede il viaggio è la parte più piacevole della vacanza.

The era of peak travel is overVox
È molto difficile prevedere non solo come e quando sarà di nuovo possibile viaggiare, ma anche se mai torneremo a girare il mondo con la spensieratezza che avevamo prima della pandemia. Vox ci prova in questo lungo articolo che raccoglie le riflessioni di chi lavora nel settore del turismo. «Tenendo conto del fatto che il settore aereo ha impiegato tre anni per riprendersi dopo l’11 settembre e due anni per tornare al periodo precedente al 2008», spiega ad esempio Rafat Ali, amministratore delegato e fondatore della rivista specializzata Skift, «i viaggi aerei potrebbero impiegare 5 anni per tornare ai livelli del 2020».

The Tourism Industry Is in Trouble. These Countries Will Suffer the MostForeign Policy
Questo articolo comprende una serie di infografiche che illustrano quali Paesi soffriranno di più per lo stop dei viaggi. Sarà un grosso problema, ovviamente, per le isole, che fanno molto affidamento sui turisti stranieri, ma sono tante le Nazioni che si troveranno in difficoltà. Nel grafico che mette in classifica le 20 maggiori economie del mondo in base alla percentuale con cui dipendono dal turismo, l’Italia è quinta con il 13%: al primo posto c’è la Thailandia, al secondo le Filippine e al terzo il Messico. Tra i Paesi meno toccati dalla crisi del settore ci sono invece la Corea del Sud, la Russia e il Canada.

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