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00:50 venerdì 2 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Una famosa terapista ha dato alcuni consigli alle coppie in quarantena

02 Aprile 2020

Esther Perel, terapista di coppia celebre per i suoi libri diventati best seller L’intelligenza erotica. Riconciliare erotismo e quotidianità e Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà (pubblicati in Italia da Feltrinelli, il primo è però fuori catalogo), ha appena pubblicato un nuovo podcast che affronta il problema della convivenza delle coppie in quarantena. Si intitola Where Should We Begin?: Couples Under Lockdown e raccoglie storie di coppie in giro per il mondo che stanno affrontando insieme questo periodo di isolamento dal mondo e convivenza forzata. Come racconta The Cut, Perel è anche stata recentemente ospite del podcast Pivot, condotto da Kara Swisher e Scott Galloway, dove ha spiegato come questo momento possa risolversi o in un rafforzamento della relazione o nella classica goccia che fa traboccare il vaso.

La terapista spiega infatti che ci sono varie dinamiche in gioco oggi tra chi è rinchiuso tra quattro mura con il proprio partner a causa dell’emergenza Coronavirus, un’esperienza che è difficile sia per chi è da solo sia per chi non lo è. «Normalmente, c’è un posto per essere il genitore, c’è un posto per essere l’amante, un posto per essere il partner, un posto per essere l’amico, il professionista, il lavoratore. Ora invece viviamo un collasso di tutti questi ruoli in uno spazio così che si intersecano continuamente tra loro. L’unico limite rimasto è il pulsante “muto” su Zoom. Poi ci aggiungi il fatto che le persone stanno vivendo incertezze prolungate, stress acuto, il dolore di sapere che il mondo non è più quello che conoscevi e che non sai spiegarti dove sta andando», dice Perel.

La confusione dei ruoli, e la gestione dello spazio, si sommano a come ognuno di noi sta affrontando individualmente quello che sta succedendo: si tratta di un sentimento che in molti casi è simile al lutto e come tale, secondo Perel, va trattato. «È la parola che ci aiuterà davvero a dare un senso a ciò che accade. Il dolore non riguarda solo la morte in senso fisico. Oggi è il dolore che accompagna una visione del mondo. Quando succede qualcosa come una pandemia, ti viene ricordato che la morte può sterminarti casualmente e può rovesciare il tuo mondo da un momento all’altro. Ieri correvamo nel parco e oggi non più. Sono cose che sappiamo, ma il livello, la frequenza e l’intensità con cui lo stiamo vivendo proprio ora è qualcos’altro. C’è questo senso del mondo, delle nostre routine, delle nostre relazioni. È quel senso di perdita imminente che sperimentiamo nel lutto, e che viene chiamato “lutto anticipato”».

Il lutto ha varie fasi – negazione, dolore, depressione, accettazione – e ognuno le vive a modo suo. È molto probabile che a fine giornata siamo tutti esausti, perché abbiamo passato la giornata di fronte a quegli stessi schermi che solo fino a poco tempo fa ritenevamo ci allontanassero dalle persone. Questo succede perché assorbiti dalle nostre routine, dice Perel, perdiamo di vista il senso generale: può aiutarci, in questo momento, riflettere e vivere queste emozioni così forti, che comunque sono inevitabili.

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