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Triennale ha realizzato la prima serie di podcast prodotta da un museo italiano

Il 2 ottobre ottobre Triennale ha lanciato una serie podcast che esplora i temi di Broken Nature, la XXII Triennale di Milano a cura di Paola Antonelli. Si tratta di Architecture & Anthropocene, la prima serie di podcast prodotta da un’istituzione museale italiana: gli episodi sono trasmessi ogni settimana su Apple Podcast, Tune In, Spotify e Sticher. Nel podcast, registrato durante Milano Arch Week 2019, gli ospiti discutono di architettura, design e natura nell’era dell’Antropocene.
«Attraverso il design ancor più che attraverso la politica, ci viene chiesto di cambiare il nostro modo di pensare e proporre idee per affrontare il cambiamento climatico», spiega Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano. «Penso che questo podcast possa aiutare a diffondere il messaggio». Dal 1 marzo al 1 settembre 2019, Broken Nature: Design Takes on Human Survival ha approfondito i legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale. Analizzando vari progetti di architettura e design, la mostra ha esplorato il concetto di design ricostituente mettendo in luce oggetti e strategie che hanno reinterpretato il rapporto tra gli esseri umani e il contesto in cui vivono, includendo sia gli ecosistemi sociali che quelli naturali.
«Non è una semplice mostra, o una normale esposizione», scrivevamo su Studio, «è come un’enciclopedia proiettata nel futuro, che parte dalla storia dei rapporti passati e cerca di immaginare nuove dinamiche future. Enciclopedica e programmatica, in un certo senso, parte manifesto e parte manuale di storia. Le due dimensioni fondamentali di Broken Nature sono queste: informare e immaginare». Informare, immaginare e approfondire i temi sollevati dalla mostra è lo scopo dei sette episodi di Architecture & Anthropocene, durante i quali il giornalista e scrittore David Plaisant incontra la curatrice Paola Antonelli, il fondatore di Forensic Architecture Eyal Weizman, il bio-acustician Bernie Krause, l’urbanista e teorico Ricky Burdett e gli architetti Shigeru Ban, Tatiana Bilbao e il collettivo londinese Assemble.

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