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La Russia sta vivendo una crisi delle patate senza precedenti  Il raccolto è stato pessimo e neanche le importazioni dall’alleata Bielorussia riescono a risolvere la carenza di ortaggi.
Anche Spagna e Francia dichiarano guerra al fumo all’aperto In arrivo divieti di fumo in parchi, spiagge e anche nelle terrazze di bar e ristoranti per tutelare i bambini.
Haribo ha ritirato delle caramelle perché contenevano cannabis e non Coca Cola Nei Paesi Bassi una coppia ha portato i dolciumi alla polizia dopo che i figli hanno cominciato a comportarsi in maniera strana.
Kevin Costner è stato denunciato da un’attrice per una scena di stupro non prevista durante le riprese di Horizon Un episodio che ricorda molto quello che successe a Maria Schneider sul set di Ultimo tango a Parigi.
Dopo 60 anni a Mosca è stato inaugurato un nuovo monumento dedicato a Stalin Si trova nella stazione della metropolitana Taganskaya ed è l'esatta riproduzione di un monumento "perso" nel 1966.
Per prepararsi al ruolo di giurata del Booker, Sarah Jessica Parker ha detto che sta leggendo due libri al giorno Ha preso molto sul serio il ruolo, che prevede la lettura di 170 libri entro il 29 luglio.
In Slovacchia hanno deciso che la soluzione al problema degli orsi è mangiarli Ce ne sono troppi nelle foreste del Paese e il governo vuole diminuirne drasticamente il numero, anche se si tratta di una specie protetta.
A causa della crisi climatica un ghiacciaio in Svizzera è collassato e ha distrutto un intero villaggio Il sistema di monitoraggio ha permesso di evacuare per tempo il paese, ma il disastro di Blatten potrebbe ripetersi presto.

Quali sono i nuovi oggetti simbolo delle proteste in tutto il mondo

27 Agosto 2019

I gilet gialli sono diventati un simbolo, ma sono anche un pratico strumento di protesta. Un utile espediente con cui i manifestanti francesi hanno cercato di uniformarsi e rendersi meno riconoscibili dalla polizia. Il gilet di sicurezza da autista è solo uno degli oggetti di uso quotidiano portati alla ribalta dalle proteste di piazza in tutto il mondo. Dall’Africa, alla Russia, fino all’America Latina e all’Asia, gli oggetti utilizzati sono i più semplici e inaspettati, scrive Bloomberg: i secchi di plastica per proteggersi dal gas lacrimogeno, i laser per distrarre agenti e telecamere (Hong Kong), oppure i contapersone del gruppo russo White Counter, uno strumento anti-propaganda in grado di fornire ai media i numeri reali della protesta.

Il digitale non è scomparso ovviamente. Tra le app più in voga c’è Telegram, tra le più scaricate a Hong Kong lo scorso luglio grazie ad alcune feature molto utili, come la possibilità di organizzare chat coinvolgendo 200.000 utenti. Ma quei social media che hanno avuto un ruolo decisivo nella primavera araba del 2011, scrive la testata, sono stati ridimensionati da tecnologie di sorveglianza altrettanto efficaci. Ecco allora il ritorno non solo di oggetti più semplici, ma anche di pratiche di battaglia civile che sembravano ormai superate: l’uso di corrieri, lo scambio di messaggi scritti a mano e la scelta di incontrarsi di persona per organizzare le proteste. Per Hardy Merriman, Presidente del Centro internazionale dei conflitti non violenti di Washington, si può parlare di una vera e propria “contro-innovazione”.

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