Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Il “like” di Facebook VS il Primo emendamento
Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, quello che sancisce la libertà d’opinione e di religione, non si può applicare a un’azione comune nelle nostre vite online: cliccare il pulsante Like su Facebook. Lo ha deciso il giudice federale di Norflok in Virginia, Raymond A. Jackson, alla fine di un processo che ha visto coinvolti uno sceriffo locale e sei persone che aveva assunto per aiutarlo durante la campagna elettorale.
Il problema è sorto quando uno dei suoi sostenitori, Daniel Ray Carter, ha espresso il proprio apprezzamento digitale nei confronti di Jim Adams, candidato sfidante di Jackson. Un gesto che ha spinto lo sceriffo a licenziare Carter e altri suoi colleghi per ristabilire la giusta “armonia” nel luogo di lavoro e per reclutare personale più “fedele” alla causa.
Il tutto è finito in un aula di tribunale, dove ci si aspettava che un innocuo “like” su Facebook fosse considerato espressione della libertà di opinione e che lo sceriffo venisse condannato per aver reagito duramente a un semplice click online. E invece il giudice Jackson ha sottolineato la differenza tra un semplice post (protetto dal Bill of Rights) e un like, che rappresenta un appoggio differente, una vera e propria presa di posizione, e ha decretato che tale azione non è tutelata dal Primo emendamento.
(via The Atlantic Wire)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.