Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Cent’anni di solitudine diventerà una serie Netflix
Cent’anni di solitudine diventerà una serie tv: lo ha annunciato Netflix, che ha acquisito i diritti del romanzo di Gabriel García Márquez uscito per la prima volta nel 1967. È la prima volta che il libro di Márquez viene adattato per la televisione e l’accordo raggiunto dalla piattaforma di streaming arriva dopo una lunga trattativa con i due figli dello scrittore, Rodrigo García e Gonzalo García Barcha, che saranno anche produttori dello show. Lo scrittore, premio Nobel nel 1982 e scomparso nel 2014 a Città del Messico, è sempre stato restio all’idea che la storia della famiglia Buendìa diventasse un film, perché riteneva che le vicende del libro fossero troppo articolate per essere compresse in poche ore e, soprattuto, che lo spagnolo fosse l’unica lingua in cui quella storia potesse essere raccontata.
Nell’età d’oro della televisione, però, molte cose sono cambiate: come hanno spiegato Rodrigo e Gonzalo al Guardian, «con il livello di scrittura e regia di talento, la qualità cinematografica dei contenuti e l’accettazione da parte di un pubblico mondiale di programmi in lingue straniere, i tempi non potrebbero essere più maturi». Cent’anni di solitudine, capolavoro del realismo magico e uno dei romanzi simbolo della letteratura latino americana del Ventesimo secolo, dalla sua uscita ha venduto circa quarantasette milioni di copie ed è stato tradotto in quarantasei lingue. Ora è pronto ad arrivare a una nuova generazione di lettori-telespettatori.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.