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07:46 venerdì 4 luglio 2025
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.
La Lidl ha fatto una giacca limited edition dedicata agli Oasis e l’ha chiamata Lidl By Lidl Prende ispirazione da una giacca cult indossata da Liam, quella di Berghaus, di cui è volto pubblicitario.
L’uomo Del Monte ha dichiarato bancarotta L’azienda ha grossi debiti perché i consumatori statunitensi hanno cominciato a cercare cibi più sani, facendo diminuire molto le vendite. 
La sentenza del processo Diddy è molto più complicata di come la si sta raccontando È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.
Il Dalai Lama sta per compiere 90 anni e Cina e Tibet già litigano per il suo successore Lui ha detto che il suo successore non nascerà sicuramente in Cina, la Cina lo ha accusato di essere «un manipolatore».
I BTS hanno fatto la reunion, annunciato un nuovo disco e anche un tour mondiale Finita la leva militare, i sette sono tornati a lavoro: in una live hanno annunciato i molti impegni per la seconda metà del 2025 e il 2026.

Lo scandalo dei super ricchi? Troppo pochi

02 Aprile 2012

Giorgio Armani, terzo nella classifica di Forbes degli italiani più ricchi

Ha fatto molto discutere (e indignato i più) nelle ultime ore un paper di Bankitalia firmato dall’economista Giovanni D’Alessio e intitolato “Ricchezza e disuguaglianza in Italia”, dove, fra le altre cose, si certifica che nelle mani delle dieci persone più ricche d’Italia si concentra la stessa quantità di ricchezza dei 3 milioni di connazionali più poveri.

Il documento non fa nomi ma, deducono tutti i maggiori media nazionali, basta incrociare questi risultati con la classifica di Forbes, per dare un volto ai fortunati facoltosi della top ten: Michele Ferrero, Leonardo Del Vecchio,  Giorgio Armani, Miuccia Prada, Paolo e Gianfelice Rocca, Silvio Berlusconi, Patrizio Bertelli, Stefano Pessina, la famiglia Benetton e Mario Polegato.
Il coro, come spesso accade, viene intonato all’unisono e a volume decisamente sostenuto: dati oggettivi a parte, sottolineare la diseguaglianza – soprattutto in periodo di crisi economica e di un per cento contro il novantanove – funziona eccome.
Chi invece ha proposto oggi una diversa lettura del paper è stato il giornalista de La Stampa Francesco Manacorda in un fondo sul quotidiano piemontese dal titolo: “Il problema è che sono troppo pochi”.
Scrive Manacorda:

Troppo ricchi, questi ricchi? Certo, la notizia che i dieci italiani con i maggiori patrimoni «valgono» quanto i tre milioni di concittadini che di soldi ne hanno pochi, è di quelle che colpiscono. Ma scandalizzarsi è sbagliato.

Per poi proseguire più avanti:

Il primo nella classifica dei patrimoni è dunque l’uomo che negli anni del boom economico ha inventato la Nutella. E poi quello che ha rifatto gli occhiali a mezzo mondo, si è spinto fino in America a comprarsi i Ray-Ban e ora apre negozi in Cina. Lo stilista che dall’alta moda si è lanciato fino a marchiare con il suo aquilotto i jeans come gli alberghi. E ancora, il creatore delle scarpe che respirano; quello che in un tempo lontano e lontano un tempo dalla politica inventò la tv commerciale; la famiglia veneta che ha fatto diventare moda per tutti i maglioni colorati; l’ingegnere che ha creato un impero farmaceutico in Gran Bretagna.

Dopo una veloce analisi delle singole ricchezze, Manacorda conclude che:

Uscire dal luogo comune della ricchezza come colpa sarebbe probabilmente utile in questa fase di crisi economica. E in un Paese dove le difficoltà di fare impresa sono sotto gli occhi di tutti ci aiuterebbe anche a pensare che il problema non sono i ricchi, ma il fatto che siano troppo pochi.

Leggi l’editoriale completo di Francesco Manacorda su La Stampa.

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