Paradigmatico è dunque il comportamento tenuto dal regime nei confronti dell’astrologia: da un lato oggetto di progressive misure restrittive che nel 1939 culminano con la messa al bando della Astrologische Zentralstelle, la più influente delle associazioni di settore. E dall’altro pratica divinatoria stimata e richiesta da varie figure centrali del potere nazista. Con il risultato quindi che molti dei sensitivi, spesso imprigionati nei cosiddetti “Arbeitslager für Spezialisten”, venivano tuttavia sollecitati a prestare, per così dire, servizio. Una collaborazione, si immagina, non priva di apprensioni. Il caso più noto è forse quello di Wilhem Th. Wullf, che nel 1944 diventò l’astrologo personale di Himmler. L’incarico che fornì a Wullf l’occasione di accedere agli ambienti più alti del potere nazista fu, a quanto pare, la partecipazione alla ricerca di Mussolini. A Wullf e al suo libro di memorie, uscito nel 1968 con il titolo Zodiaco e Croce uncinata. Un astrologo alla corte di Himmler, fanno riferimento entrambi i già citati articoli di Der Spiegel. Wullf afferma di essere stato parte in causa nella cosiddetta Operazione Marte e il suo libro di memorie ne è una delle due fonti principali.
Astrologo di fama negli anni ’20, imprigionato anche lui nel giugno del ’41, Wullf viene rilasciato dopo soli quattro mesi grazie ai molti estimatori delle sue previsioni, ritenute affidabili e richieste da vari esponenti del regime. Nel suo libro, in un capitolo intitolato “Nebe lascia cercare Mussolini da Wullf”, l’astrologo racconta di essere stato prelevato d’urgenza la mattina del 28 luglio ad Amburgo da due agenti della Gestapo, mentre era impegnato a sgombrare casa dopo l’ultimo bombardamento. Portato in macchina a Berlino, viene condotto alla presenza del capo della polizia criminale, Arthur Nebe, che lo accoglie amichevolmente offrendo sigari e cognac e lo esorta a mettersi immediatamente al lavoro per individuare il luogo dove si trova Mussolini. Scrive Wullf: «Esiste in effetti nella astrologia indiana un metodo che consente di effettuare questi calcoli e io stesso l’avevo usato più volte, nel mio laboratorio, quando si trattava di cercare persone scomparse. Per i miei computi avevo però questa volta solo poche ore. Nel pomeriggio dello stesso giorno potei comunicare a Nebe che Mussolini si trovava in un luogo a 75 chilometri circa a sud-est (sic!) di Roma. Successivamente si poté stabilire che i miei calcoli erano stati precisi. Inizialmente infatti Mussolini era stato portato sull’isola di Ponza, prima di esser trasferito in un’altra isola e infine nascosto sul Gran Sasso, negli Abruzzi. Al momento dei miei calcoli però si trovava sull’isola di Ponza». Sembra che anche Nebe, con l’occasione, diede a Wullf le proprie coordinate di nascita, falsificando il nome, per avere un responso sul futuro. Non fu positivo. L’oroscopo lasciava prevedere un distacco dalla vita drammatico, gli ultimi tempi spesi a nascondersi da un posto all’altro, in estrema indigenza, fino ad un esito tragico. Pare che il capo della polizia criminale ne restò turbato.
«Visto che le due testimonianze si completano pur senza entrare nel dettaglio, riterrei l’intera vicenda credibile»
Oltre a quella di Wullf, l’altra testimonianza disponibile sulla vicenda è contenuta nel libro di memorie di Walter Hagen, pseudonimo del colonnello delle SS Dr. Wilhelm Höttl, Operazione Bernahrd, Un resoconto storico sulla maggior produzione di denaro falso di tutti i tempi, del 1955. Qui, dopo aver riferito, in termini analoghi a quelli usati dallo Spiegel e da Wullf, dei sensitivi prelevati nei vari campi di concentramento, Hagen/Höttl aggiunge: «Ora una quarantina di loro vennero rimessi in servizio attraverso “l’operazione Marte” e riuniti in una villa al Wansee strettamente sorvegliata… L’amministratore della villa dove erano rinchiusi gli occultisti lo conoscevo bene. L’edificio veniva usato dall’Ufficio di sicurezza del Reich come luogo di residenza per ospiti particolari […] Agli occultisti, in caso di successo, era stata promessa la libertà e cento marchi».
Qualche altro dettaglio è aggiunto da Der Spiegel, un riferimento alla vicenda è contenuto anche nel libro dello statunitense Peter Levenda, Unholy Alliance, ma le fonti principali restano Wullf e Hagen/Höttl. Abbiamo perciò chiesto a due storici di professione, e di diversa estrazione, quanto affidabili siano a loro avviso queste testimonianze. Ci siamo inizialmente rivolti a Franz Wegener, studioso di storia dell’occultismo, autore, fra le altre cose, di un libro intitolato Franz Tausend. L’alchimista, dove la testimonianza di Hagen sull’Operazione Marte viene citata in nota. Raggiunto telefonicamente e via mail, Wagener ha risposto così a Studio: «Dal momento che il Dr. Wilhelm Höttl, colonnello delle SS, era un insider, direi che la sua testimonianza è da ritenersi più affidabile di quella di Wullf. Visto poi che le due testimonianze si completano pur senza entrare nel dettaglio, riterrei l’intera vicenda credibile. D’altra parte il committente, cioè Heinrich Himmler, era un dichiarato fedele dell’occulto».
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