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Riposa in pace, Winamp

Winamp chiude i battenti, ovvero i download. Se negli anni ’90 o nei primi 2000 eravate già abbastanza grandi per riprodurre mp3 sul computer, molto probabilmente avete utilizzato il software di riproduzione sviluppato dalla Nullsoft, società poi acquisita da AOL nel 1999.

Winamp nasce nell’aprile 1997, quando viene distribuita la prima versione gratuitamente. È opera di Justin Frankel (poi creatore di gnutella) e Dmitry Boldyrev, due ex studenti della University of Utah: l’interfaccia è al massimo dell’essenzialità, e per poter riprodurre un file è necessario trascinarlo sull’icona del software, che presenta poi soltanto quattro funzioni: play, stop, pause, unpause. Un mese dopo nasce la versione 0.92, e a giugno Winamp 1, che presenta le caratteristiche estetiche poi rimaste nell’immaginario collettivo: sfondo nero, bottoni grigi in simil-3D, barra del volume rossa e verde. Dalla 1 alla 5.6, rilasciata nel novembre 2010, sono in totale sei le versioni di Winamp prodotte.

Nel 2005, secondo Wikipedia, Winamp ha raggiunto i 57 milioni di download, rendendolo il secondo software di riproduzione musicale più utilizzato dopo Windows Media Player.

C’è tempo per scaricare l’ultima versione di Winamp fino al 20 dicembre 2013 (da qui), sempre che abbiate un sistema operativo che non sia un Mac.

Su change.org c’è già una petizione (mentre scriviamo sta andando molto bene) per non chiudere Winamp o almeno per renderlo open source. Nel frattempo, abbiamo pensato di salutarlo con due video: la traccia vocale demo che si poteva riprodurre all’installazione, e diceva “Winamp, it really whips the lama’s ass!», e uno dei tanti video musicali amatoriali che sfruttano gli effetti “visual” un po’ lisergici in dotazione a Winamp. La canzone è “Wildcat” dei newyorkesi Ratatat.