Attualità

Zsa Zsa, la pioniera

È morta a 99 anni nella sua villa a Bel Air, ungherese, nove matrimoni, attrice nell'Infernale Quinlan, "famosa per essere famosa", ha precorso il kardashismo.

di Michele Masneri

Alla fine è successo. È prematuramente scomparsa Zsa Zsa Gabor, ieri, nella sua villa, come si vuole di Bel Air, a 99 anni. Era stata fondata nel 1917, si era sposata nove volte, aveva affidato ai posteri massime di realpolitik nuziale: «Non ho mai odiato un uomo così tanto da ridargli indietro i diamanti»; «una ragazza dovrebbe sposarsi per amore e continuare a farlo finché non lo trova»; «divorziare perché non si ama più un uomo è stupido almeno quanto sposarsi perché lo si ama». Era partita da Budapest con un’infanzia non stracciona come si vorrebbe, anzi di medio-grande borghesia austro-ungarica, nascendo alla fine di un’epoca, un anno dopo la morte di Cecco Beppe (eravamo già tutti lì a dire: ecco la pre-Melania Trump, del resto l’accento era quello).

Figlia di un militare e di una mamma portatrice di Dna bestiale (è morta a 100 anni) era stata miss Ungheria, aveva seguito la sorella Eva a Hollywood e ivi partecipato a vari film, tra cui incidentalmente capolavori come L’infernale Quinlan di Orson Welles; soprattutto in California aveva installato la sua startup matrimoniale: nove mariti, appunto, tra cui un diplomatico turco (tipo Downton Abbey), un Hilton degli alberghi, uno durato un solo giorno, un co-inventore della Barbie. Più varie frequentazioni che data la latitudine e il tempismo sono finite in letteratura (foto alla “Côte Basque”, flirt col superdotato Porfirio Rubirosa, di lì direttamente nelle Preghiere esaudite di Capote). Come solo le star di primaria grandezza e le sciure ineguagliabili, era sopravvissuta alla prole (all’unica figlia, morta nel 2015, che come core business nella vita cercava di farsi riconoscere dal papà Hilton) e si era procurata almeno un marito aristocratico, un finto erede von Anhalt, figlio di poliziotto e poi per adozione adulta duca di Sassonia, usurpatore farlocco, ma in grado di renderla finalmente principessa.

photo dated 11 April 1999 shows Actress Zsa Zsa Ga

Era famosa soprattutto per essere famosa, pioniera del gossip e delle chirurgie estetiche, anche se sfidava a dimostrarlo (un milione a chi ha le prove), precorreva il kardashismo e forse l’attuale temperie anti-élite («merito attenzione non per i miei talenti, ma per chi sono io»). Ha scritto o è stata oggetto di tanti libri tra cui un Gaborabilia, varie autobiografie, tra cui un manuale per ragazze di successo in Italia genialmente curato da Aldo Busi (Come accalappiare un uomo, come tenerselo stretto e come scaricarlo, Alet 2005). È sopravvissuta a molte prove della vita: tra cui un processo per guida senza patente in Rolls Royce, e conseguente schiaffeggiamento di vigile urbano a Los Angeles, investimenti sbagliati affidati a Bernie Madoff, diversi infarti, ictus, amputazioni. È finalmente morta ieri nella sua casa di Bel Air, demente, devastata e povera. Esaurite le regine, le presidentesse e le principesse tristi, che plot per un biopic come si deve (anche con materiali già belli e pronti).

 

Immagini Getty Images.