Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
La storia della youtuber di Los Angeles che parla solo di morte
Tutte le famiglie felici si somigliano ma ognuna ha i propri tabù. Per i genitori di Caitlin Doughty, la youtuber 34enne di Los Angeles che ha fondato il canale “Ask a mortician” (in italiano Chiedi al becchino), il tabù era la morte. Per tutta risposta, la ragazza ha deciso di dedicare la sua vita a promuovere l’accettazione della morte. Su Outline Marianne Eloise ha raccontato la sua storia della giovane donna che è riuscita a e riformare le pratiche del settore funerario occidentale. È stato dopo aver lavorato in un forno crematorio che Doughty ha deciso di iniziare a diffondere attraverso tutti i canali possibili la proposta di un modo diverso di pensare alla morte.
Sospesi tra lo scientifico, il macabro e l’ironico, i video di Doughty affrontano il tema della negazione della mortalità esplorando ogni dettaglio e sfumatura dell’argomento. Il canale ha 750.000 follower attivi: molti guardano i suoi video per affrontare l’ansia e la paura di morire. Attraverso i suoi titoli raccapriccianti – un esempio: Il tuo cane o il tuo gatto potrebbero mangiare il tuo cadavere? – la youtuber riesce a rispondere a dubbi che non sapevamo nemmeno di avere.
In realtà, i video su Youtube sono solo una piccola porzione dell’attività di Doughty. A Los Angeles la ragazza con la frangia ha fondato un’organizzazione non-profit per aiutare le persone ad accettare la morte come parte essenziale della vita, ha aperto un’agenzia di pompe funebri senza scopo di lucro che «mette le famiglie al primo posto» e ha già scritto 2 bestseller sull’argomento, Smoke Gets in Your Eyes & Other Lessons from the Crematory, del 2014, and From Here to Eternity; Traveling the World to Find the Good Death, pubblicato nel 2017.
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.