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06:05 sabato 13 settembre 2025
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.
L’episodio di South Park che prendeva in giro Charlie Kirk è stato “cancellato” La decisione è arrivata dopo le proteste dei conservatori statunitensi, che accusano lo show di aver contribuito al clima d’odio contro Kirk.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.

Vanessa in Paradis

Nuovo album, nuova carriera: l'ennesima o il giusto evolversi di una vita vissuta sul crinale del pop? Ritratto di un business anni '90 in abiti Chanel.

17 Maggio 2013

Ha gli stessi denti di Madonna, un ex marito pirata, un castello, figli con il nome da eau de parfum, un padrino deus ex machina della moda, una hit che l’ha resa milionaria adolescente. Eppure Love Songs è un album che rappresenta l’ennesima vita di una bella donna scissa tra troppe carriere. Il ritorno in veste di cantautrice di Vanessa Paradis riapre il file sulla sua vita: vissuta precipitosamente da piccola, non così tanto da bruciarla in stile Drew Barrymore, ma neppure così mondana da renderla, quando le tocca divorziare con un comunicato stampa, una Carlà Sarkozy costretta a rinunciare al titolo di Première Dame.

Il fenomeno Vanessa Paradis esplode nel 1987, quando non esistono ancora tutte le figlie legittime&artistiche di Serge Gainsbourg a riempire il panorama artistico-musicale parigino. Lei è una minuta ragazzina dalla voce sottile, non troppo alta e disinibita per godere dei flash delle passerelle, nemmeno troppo tonda e caramellosa per raggiungere l’Atlantico e rimanerci a fianco di future Scarlett Johansson. Vanessa Paradis canta con alle spalle il suo taxi regalando all’Europa il Taxi Driver che non ha mai avuto: ovvero un’adolescente che a bordo di un’auto vive il suo debutto nella notte, tra personaggi che Jodie Foster ha incontrato nel film di Scorsese e desideri già visti e sentiti otto anni prima nel Tempo delle Mele.  Ha una grande felpa e una coda di cavallo che le dona un ridicolo e allo stesso tempo dolce profilo da Micky Mouse Show. La giovane Vanessa non è cresciuta all’ombra di Orlando ma a Saint-Maur des Fossée, paesino nel nord della Francia famoso per un festival di cortometraggi. Non film blockbuster, cortometraggi. Questo piccolo particolare sul passaporto di Vanessa tornerà come un boomerang ogni volta che sarà a Los Angeles sui red carpet delle prime mondiali dei Pirati dei Caraibi ad accompagnare il marito, Johnny Depp.

Vanessa Paradis torna ora, 41enne, con ancora molte vite irrisolte, molti profili di carriera abbozzati e mai concretizzati. Di certo il tour del nuovo album appena uscito, Love Songs non sarà un insuccesso: perché lei è comunque Madame Vanessa Paradis, una che con un nome del genere (smorzato togliendo il secondo nome, Chantal) promette sussurri e magnetismo puro in pochi centimetri coperti di muscoli nervosi e riccioli morbidi. Di sicuro il suo album in patria verrà amato più di quello della sabauda Carla Bruni Sarkozy. Del resto lei è la beniamina di Karl Lagerfeld da quando, adolescente, è stata scelta come testimonial della maison. Lei è la giovane protagonista della hit che suona nelle banlieue come nei walkman in pomeriggi di un sabato a Les Halles: è la Lolita che finalmente ha un volto e un tono di voce, per quanto flebile, in tempi di glamour chiassoso. Vanessa Paradis, però, sorvola sopra tutto questo carrierismo per scivolare poi all’ombra di un marito ingombrante (meno di Nicolas Sarkozy certo), uno che solca i mari in cerca di gloria. Uno che le compra un castello per farla sentire al sicuro da tutto e da tutti. Uno che la adora perché “l’ha vista in una hall di un hotel e non ho mai smesso di amarla”. Uno che ha archiviato il capitolo Kate Moss per lei, e che, con ridicoli occhialini gialli, ha imparato a bere vini francesi e chiamare taxi con cautela sapendo che il personaggio del grungista maledetto mal si sposa col pessimo carattere dei tassisti di Parigi.

Vanessa Paradis è stata tutto questo: moglie, amante, attrice, cantautrice. E poi quando i gossip su un suo ritorno di fiamma con l’ex, Lenny Kravitz, si sono intensificati a molti è tornato in testa il ritornello di Joe le Taxi. Solo che sono passati quasi 32 anni e in mezzo ci sono state molte pause dal jet set, per quanto una pubblicità di rossetti corallini di Chanel voglia infangare tutto questo tempo passato in veste di madre e moglie piuttosto che di icona di stile. Il mondo di Vanessa Paradis sembra dunque ripartire da dove era iniziato: con un microfono in mano, gilet e stivali per calcare i palchi europei e far sentire come delle Love Songs siano la risposta più plausibile alla fine di un matrimonio storico per le altalene emotive di Hollywood. Nel 2012 Vanessa Paradis ha infatti trascorso la sua prima estate da sola nel castello di proprietà Paradis-Depp. Lui ha fatto naufragare il matrimonio in un fiume di rum (si vocifera che la protagonista di The Rum Diary abbia spodestato la Paradis). E i pirati non sanno attraversare un fossato di coccodrilli.

Vanessa Paradis è stata, e rimane, la Lolita che ha riempito le radio in tempi di puro rappeuse, che ha inchiodato Depp e non ha mai avuto la pretesa di sfondare a Hollywood.

Love Songs è un album curioso, in cui i confronti con le più fresche pubblicazioni di Charlotte Gainsbourg o i tentativi di Mélanie Laurent non si affacciano neppure in ordine di apparizione delle ispirazioni: Vanessa Paradis è stata, e rimane, la Lolita che ha riempito le radio in tempi di puro rappeuse, che ha inchiodato Depp in una hall d’albergo e non ha mai avuto la pretesa di sfondare a Hollywood nonostante charme e fisico fossero dalla sua. Sempre al suo posto, perennemente trincerata nel Vecchio Continente, felice di essere ritratta in mise bourgeoise al parco giochi con i figli. Depp era per mare. E andava bene così. Non importa che ora, forse anche per questa scelta, come madrina del festival di Cannes non ci sia lei, ma Audrey Tautou, una brava ragazza dall’inizio alla fine.

Vanessa Paradis ha surfato carriere con una nonchalance invidiabile: come se passasse la stagione a Hossegor e si presentasse all’Accademia holywoodiana con bicipiti e abbronzatura d’ordinanza. Che importa, tanto la sua patria e la sua carriera sono in Francia. Quindi quando il marito moltiplica i milioni lei si concede un ritorno in scena con un film discutibile il Truffacuori, fallisce ma non importa. nessuno muove polemica nei confronti della signora Depp. Perché è un’istituzione francese mantenuta viva dall’eterna giovinezza: nessuno la vuole vedere invecchiare sotto le spoglie di moglie. Meglio ricordarla fluttuante e giovane in Joe le Taxi, magari rivedere La ragazza sul ponte di Leconte e pensare a un’attrice che, con incisivi pesantemente separati, sorride sul crinale della carriera.

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