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11:05 martedì 2 settembre 2025
La turistificazione in Albania è stata così veloce che farci le vacanze è diventato già troppo costoso I turisti aumentano sempre di più, spendono sempre di più, e questo sta causando gli ormai soliti problemi ai residenti.
Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.
Miley Cyrus è diventata la prima celebrity a fare da testimonial a Maison Margiela La campagna scattata da Paolo Roversi è una rivoluzione nella storia del brand.
Andrea Laszlo De Simone ha rivelato la data d’uscita e la copertina del suo nuovo album, Una lunghissima ombra Lo ha fatto con un post su Instagram in cui ha pubblicato anche la tracklist completa del disco.
Il Van Gogh Museum di Amsterdam rischia la chiusura a causa di lavori di ristrutturazione troppo costosi Lo dice il museo stesso: servono 121 milioni di euro per mettere a posto la struttura. Il Van Gogh Museum pretende che a pagare sia il governo olandese. Il governo olandese non è d'accordo.
C’è grande attesa attorno a The Voice of Hind Rajab, il film che potrebbe essere la sorpresa di questa Mostra del cinema Per i nomi che lo producono, per il regista che lo dirige e soprattutto per la storia vera che racconta: quella di una bambina di 6 anni, morta a Gaza.

La nuova campagna felliniana di Valentino

08 Ottobre 2024

Dopo l’atteso debutto durante la scorsa settimana della moda di Parigi, inizia lentamente a prendere forma il Valentino di Alessandro Michele. È la volta, infatti, della campagna per la pre-collezione “Avant les Débuts”, la stessa che Michele aveva presentato a sorpresa lo scorso giugno, diretta da Glen Luchford con la direzione di Christopher Simmonds. Dopo lo show di Parigi, Alessandro Michele aveva detto di essere entrato nella «casa di Valentino» consapevole del fatto che fosse piena di «cose difficili da approcciare, preziose ma fragilissime» e che il suo compito fosse quello di prendersene cura. Michele lo definisce «delicato passaggio di rivisitazione memoriale», necessario per re-immaginare Valentino e portarlo in una nuova era. La campagna parte perciò da palazzo Mignanelli, sede storica della Maison, e il cui portone diventa «il varco di accesso a una casa popolata da una umanità eccentrica, disinibita, eclettica. È un convivio dell’umano che celebra l’arte della festa», spiega sempre Michele.

Nel breve corto si incontrano artisti, attrici dal fascino eterno e magnetico, prelati grotteschi e le affascinanti eredi di una nobiltà ormai in declino: in una parola, Roma. Il direttore creativo dice di essersi ispirato, ovviamente, ai grandi classici del cinema italiano, utilizzando le parole che Federico Fellini indirizza ad Anna Magnani quando la congeda sul portone di casa al termine del film Roma. È notte, si sentono solo le campane di una chiesa e il calpestio dei passi sugli antichi ciottoli della città. La voce del regista accarezza affettuosamente l’attrice romana che viene celebrata come «il simbolo della città: una Roma vista come lupa e vestale, aristocratica e stracciona, tetra, buffonesca».

«Avevo bisogno di un linguaggio cinematografico per raccontare questa nuova casa. Un’estetica sospesa tra il neo-realismo di Luchino Visconti, il simbolismo visivo di Ingmar Bergman e il realismo magico di Federico Fellini. Cercavo una patina che rievocasse la Roma del cinema, con la sua aura e i suoi toni così iconici. Volevo che il risultato sembrasse davvero il frammento di un film in cui l’atmosfera dionisiaca di un baccanale dell’antica Roma rivivesse nello splendore degli anni Settanta, arrivando a contaminare il nostro presente. Un presente inattuale, disallineato, anacronistico e per questo estremamente contemporaneo», ha detto Michele, i cui omaggi non sono mai, però, pedissequi. La campagna è infatti attraversata da un’inquietudine di fondo che ci ricorda che quella è sì Roma, ma è la Roma di Alessandro Michele.

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