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Perché alcuni scienziati stanno creando l’ultra-black

Sui banchi del laboratorio del National Istitute of Standards and Technology, in Massachusetts, è nato qualcosa più nero del nero. Si tratta di un esempio di tecnologia ultra-nera avanzata, composta da minuscoli cilindri di carbonio (o “nanotubi”), progettato per catturare qualsiasi raggio di luce incontri. Una «trappola di luce che diventa sempre più efficiente», scrive il New York Times, «poiché l’ultra nero ne assorbe almeno il 99,99%». Nel mostrare quanto questo “nuovo colore” sia diverso dal nero cui siamo abituati, durante una dimostrazione il fisico Solomon Woods ha colpito con un puntatore laser la superficie di due dischi neri, apparentemente simili: solo quello ultra-black ha annullato totalmente il fascio di luce.

Questo particolare tipo di colorazione non è però soltanto artificiale. I biologi hanno infatti recentemente identificato alcuni casi di ultra-black negli uccelli, nei ragni e nelle vipere, il cui pigmento risulterebbe «più scuro del piumaggio di un corvo o del pelo di un gatto nero». Ma il nero, oltre al potere di catturare la luce, avrebbe secondo alcuni studi di ambito psicologico una complessità metaforica che lo renderebbe diverso dalle altre cromie. Come emerso dalle ricerche di Robin Kramer e Joanne Prior dell’University of Lincoln nel Regno Unito condotte su un gruppo di 104 bambini e di 100 universitari, a cui sono state mostrate immagini identiche che differivano solo per alcuni elementi cromatici, il nero modificava il senso delle fotografie, venendo sempre associato al tradimento, al successo, alla vittoria e alla rabbia.