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04:03 mercoledì 2 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Il tweet delle ambasciate russe che ha fatto incazzare tutto il mondo

11 Marzo 2022

In questi giorni si sta discutendo moltissimo del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol, un atto che, se possibile, è riuscito a peggiorare la posizione della Russia e ad aggravare l’isolamento internazionale nel quale il Paese è precipitato dall’inizio del conflitto in Ucraina. Che il bombardamento di un ospedale pediatrico sia un atto di una gravità inaudita persino in una guerra che in molti considerano “sporca” lo si capisce anche dai (da certi punti di vista goffi, da altri surreali) tentativi del governo russo di dimostrare che niente di ciò che i media ucraini e occidentali raccontano sul quanto accaduto a Mariupol è vero. Un fondamentale in cui esponenti di punta del governo russo si stanno cimentando con un impegno a tratti stupefacente: viene da chiedersi, infatti, come sia stato possibile per il Ministro degli Esteri Lavrov affermare, con volto serio e voce ferma, che il suo Paese non ha cominciato proprio nessuna guerra in Ucraina.

Conoscendo un minimo la propaganda adottata dal governo russo sin dall’inizio del conflitto, non stupisce il tweet pubblicato sui diversi profili delle ambasciate russe nel mondo: «Il tentativo di gonfiare lo scandalo attorno alla presunta distruzione da parte della Russia dell’ospedale a Mariupol è il massimo del cinismo e della campagna di menzogne sulla nostra operazione militare speciale in Ucraina», si legge sul profilo Twitter dell’ambasciata italiana, affermazione replicata tale e quale, per esempio, anche sui canali social dell’ambasciata russa in Gran Bretagna. Nella versione russa dell’accaduto, l’ospedale pediatrico di Mariupol era in realtà un covo di militanti neo-nazisti, un obiettivo la cui distruzione era assolutamente legittima, cosa di cui la Federazione russa si era premurata di informare tutta la comunità internazionale. Comunità che però, stando al racconto dell’ambasciata, ha preferito credere alle fake news. Persino il Segretario Generale dell’Onu ci sarebbe cascato, scrive l’ambasciata russa su Facebook. 

Subito dopo la pubblicazione di questi tweet e post, è arrivata la condanna unanime della comunità internazionale. Particolarmente dura è stata quella del Regno Unito: una portavoce di Boris Johnson ha chiaramente ed esplicitamente affermato che «Questa è soltanto altra disinformazione». Poco dopo, Twitter ha deciso di rimuovere il tweet in quanto costituiva una violazione di quella parte delle linee guida su Hateful Conduct e Abusive Behavior riguardante la negazione di violenze. Nella stessa serie di tweet, l’ambasciata russa ha anche “rilanciato” la teoria del complotto secondo la quale gli ucraini che in questi giorni vediamo feriti dalle bombe russe siano in realtà dei crisis actors, attori assunti con il preciso scopo di inscenare un conflitto che in realtà non esiste. Secondo l’ambasciata, la prova dell’impiego di questi strumenti di propaganda sarebbe la presenza, nelle immagini del bombardamento dell’ospedale di Mariupol, di una beauty blogger ucraina, Marianna Podgurskaya, assunta per interpretare la parte di una donna incinta in fuga dall’ospedale. Eliot Higgins, giornalista investigativo fondatore del sito Bellingcat, ci ha messo poco a smascherare il trucco usato dall’ambasciata: Marianna Podgurskaya era davvero incinta, come si può vedere da foto pubblicate su Instagram negli scorsi mesi, ed è per questo che si trovava davvero in un ospedale pediatrico. Se sul profilo Twitter dell’ambasciata russa in Gran Bretagna il tweet in questione è stato rimosso, su quello dell’ambasciata italiana è invece ancora presente.

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