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17:38 martedì 1 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto La ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Tunisi chiama William e Kate

La Tunisia fatica a formare un governo e cerca di svecchiare l'immagine con un invito alla coppia reale

15 Novembre 2011

Tunisi – L’invito alla coppia più bella del mondo è stato inoltrato. Ufficialmente. Da Londra la notizia è rimbalzata immediatamente a Tunisi, dove l’elaborazione politica di questa giovane democrazia si sta rivelando più dura del previsto. Si discute la formazione di un governo di unità nazionale. Ma ogni 48 ore c’è un problema da risolvere: inatteso. La giuria del tribunale amministrativo ha rallentato le consultazioni avviate dai vincitori delle elezioni del 23 ottobre, il partito islamico Ennahda, quello semi-laico e nazionalista di Moncef Marzouki (Cpr) e il socialdemocratico Ettakatol. Dal conteggio iniziale era stato messo fuori il magnate televisivo Mohamed Hamdi, vincitore escluso dall’Isie, l’organismo che supervisiona questa tornata elettorale. Colpo di scena: questa settimana il controverso personaggio che nessun partito voleva ritrovarsi nei corridoi dell’Assemblea costituente è stato richiamato tra i protagonisti. Tra i 104 ricorsi elettorali, è stato accolto proprio quello di Hamdi e del suo cartello politico Aridha (Petition populaire).

Eccoci vicini a una nuova fase di stallo: un pacco regalo a chi già festeggiava accordi e inciuci post voto è stato recapitato con la controfirma di un giudice. Sette liste inizialmente escluse sono di nuovo valide, attestando Aridha come terzo partito in Assemblea costituente. Tutto da rifare. Se il premier del futuro governo sarà quasi certamente il segretario generale di Ennahda, Hammadi Jebali, la composizione dell’esecutivo dovrà forse tornare in discussione. La mossa del ministro del Turismo in carica, in missione a Londra, sa tanto di pecetta: rilanciare l’immagine di un Paese che ha democraticamente eletto la sua assemblea costituente – ma di cui si devono ancora scrivere i regolamenti ed eleggere gli organismi di gestione dei lavori – invitando la coppia più bella del mondo. William e Kate: fate sorridere l’opinione pubblica! A Tunisi, infatti, la gente comincia a pensare di essere stata presa in giro, di essere stata usata dai partiti.

Mehdi Haouas, ministro del governo ad interim, è volato Oltremanica al World Travel Market, spiegando che i lavori in corso finiranno presto e che la Tunisia può già ospitare eventi e turisti. Basta con l’immagine della dittatura, via al libero scambio di merci e gadget: siamo un Paese democratico che ha voglia di aprirsi al mondo. Festeggiare. William e Kate, la coppia simbolo dell’impegno politico-mondano, e perché no istituzionale, fa al caso nostro. Ma che Paese sarebbe la nuova Tunisia senza la musica? Ecco allora che il ministro tunisino, dopo aver invitato la coppia reale, auspica pure l’arrivo di Elton John. Per un concerto in Tunisia tutto luci e melodia, con l’obiettivo di distogliere l’attenzione dal caos della politica.

“The winner is?”, titola qualche giornale. E non a torto. Lo stesso presidente della Repubblica questa settimana si è ritrovato nella sala più prestigiosa della capitale tunisina con più partiti di quanti si aspettasse; l’Isie non ha annunciato i risultati finali e ci si chiede perché tanti applausi dispensati sulla fiducia dalla comunità internazionale, se poi qui si naviga ancora a vista nell’incertezza. L’Assemblea Costituente dovrebbe riunirsi il prossimo 15 novembre e solo dopo sarà ufficializzato il governo, da cui – si spera – le linee guida espresse in modo molto vago, quelle sulla nuova Costituzione, dovrebbero finalmente prendere forma.

Sulla forma di Stato la discussione non è stata neppure aperta, forse per risparmiare ai tunisini nuovi accapigliamenti. E allora benvengano William e Kate ed Elton John. Almeno a Tunisi si accenderanno riflettori più intriganti di quelli burocratici degli osservatori internazionali. Che hanno detto tutto e il contrario di tutto; che le cose erano andate per il verso giusto, salvo spiegare, questa settimana, che qualche lacuna nel processo elettorale c’è stata. Ops.

Foto: Jae C. Hong/AFP/Getty Images

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