Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
I bostoniani non vogliono la pena di morte per Tsarnaev

La maggior parte degli abitanti di Boston non vuole la pena di morte per Dzhokhar Tsarnaev.
Tsarnaev, il giovane che ha causato la strage della maratona di Boston nel 2013 insieme al fratello Tamerlan, è stato riconosciuto colpevole di tutti i capi d’accusa. Il processo però non è terminato perché il sistema anglosassone prevede la distinzione tra verdetto (colpevole o non colpevole) e sentenza (la pena a cui si è condannati se colpevoli).
Dunque la fase finale del processo, quella che porterà alla sentenza, deve ancora iniziare e non si sa quale punizione riceverà Tsarnaev: ergastolo o pena di morte? Intanto la stazione di Boston della National Public Radio ha effettuato un sondaggio, da cui si evince chiaramente che i bostoniani sono contrari a una eventuale condanna a morte di Tsarnaev.
Tra gli abitanti di Boston città, soltanto il 27 per cento vorrebbe la pena di morte, mentre il 62 spera in un ergastolo. Nell’area metropolitana di Boston i sostenitori della pena di morte sono di più, ma restano una minoranza: il 38 per cento.
Non è chiaro se il sondaggio rifletta semplicemente un’opinione generale contraria alla pena di morte, o se invece abbiano influito la giovane età di Tsarnaev, classe 1993, oppure il timore di trasformarlo in un martire da emulare per futuri aspiranti terroristi.
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Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.