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Migliaia di registi, attori, sceneggiatori e lavoratori del cinema hanno firmato un appello per boicottare l’industria cinematografica israeliana Tra questi anche Yorgos Lanthimos, Olivia Colman, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed e Josh O’Connor.
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Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.
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C’è un video su YouTube che spiega lo scorrere del tempo pandemico con una scena di Tarkovskij

31 Marzo 2021

Le giornate di lockdown scorrono lente come un film di Tarkovskij. Con la differenza però che i film di Tarkovskij sono bellissimi. Poi, quando cerchiamo di ripensare a un giorno specifico del mese scorso, (ancora fatichiamo a ricordarci che giorno sia oggi) ci sorprendiamo di quanto il tempo sia passato velocemente, quasi senza che ce ne accorgessimo. È normale, capita a tutti: lo spiega un video su YouTube segnalato da Digg che esplora le dinamiche che guidano la nostra percezione del tempo durante la pandemia, utilizzando un’iconica scena del film Nostalghia di Tarkovskij come esempio.

Il film del 1983, girato in Italia, racconta sommariamente la storia di un poeta russo che si mette sulle tracce di un compositore del Settecento che ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita in Val d’Orcia, prima di ritornare in patria e togliersi la vita. Andrei, il poeta, “vuole capire”. La scena finale, il celebre long take di nove minuti, riprende il poeta con una candela in mano fare avanti e indietro lungo il perimetro di un’antica piscina vuota, nel tentativo di non spegnere la fiamma. Nella ripresa non ci sono tagli o interruzioni, scorre filata come in pian sequenza: da qui lo YouTuber Nerdwriter1 ­– conosciuto perché nei suoi video intreccia filosofia, cinema d’autore e cultura popolare­ – aggancia il suo discorso sullo scorrere del tempo nel 2020-21.

«Le ore si dilungavano, le settimane volavano», dice, perché il senso del tempo presente, misurato dal corpo in pulsazioni, dipende dall’attenzione che prestiamo al suo scorrere. Al contrario, il ricordo del tempo è «come un film, un mosaico fatto con il tempo stesso, di cui scegliamo la velocità di scorrimento delle sezioni che ricordiamo», e altre che dimentichiamo. Proprio questo “dimenticare” è quello che capita in pandemia, quando la maggior parte delle nostre azioni, stare al pc, cucinare, stare sul divano, andare a dormire, si è ridotta a un insieme di piccoli momenti gli uni identici agli altri.

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