Cose che succedono | Musica

Il mistero dei crediti di “Show me love” nel nuovo singolo di Beyoncé

Da quando è uscito, del nuovo singolo di Beyoncé si è parlato moltissimo. Perché Beyoncé è pur sempre Beyoncé. Perché è il primo assaggio del suo prossimo album, Renaissance, in uscita il 29 luglio. Perché dall’album precedente, Lemonade, sono passati ormai quasi sette anni. Perché tanti critici hanno visto in quella canzone l’inno delle Grandi Dimissioni. E, ora, se ne sta parlando anche per un omaggio a un classico della dance degli anni Novanta che Beyoncé ha “nascosto” nel singolo. Il classico è “Show Me Love” di Robin S., «probabilmente il pezzo dance più onnipresente della storia moderna», come lo ha definito Larry Flick, dance editor di Billboard nel 1993, anno in cui la canzone uscì. E in effetti, secondo il conteggio tenuto dal sito WhoSampled, “Show Me Love” è stata campionata più di 100 volte (come riporta il New York Times, in ordine cronologico l’ultima a usarla è stata Charli XCX in “Used To Know Me”, traccia del suo album Crash).

I fan di Beyoncé si sono accorti del sampling di “Show Me Love” ascoltando il nuovo singolo di Bey, poi hanno avuto conferma dell’omaggio leggendo i crediti del pezzo sulle piattaforme di streaming: tra i primi della lista c’erano Allen George e Fred McFarlane, gli autori originali. Mercoledì scorso, Robin S. – che della canzone era l’interprete – ha parlato con la tv inglese e ha detto di essere grata a Beyoncé «per averle fatto questo regalo» e di aver scoperto tutto quando il figlio le ha detto che il suo nome era entrato tra i trending topic di Twitter. Poco dopo questo ringraziamento di Robin S., però, i nomi di George e McFarlane sono scomparsi dai crediti di “Break My Soul”. Nel fine settimana, poi, i loro nomi sono ricomparsi. La cosa ha incuriosito i giornalisti, che hanno cercato di contattare gli addetti stampa di Beyoncé e della Columbia (l’etichetta discografica della cantante, responsabile di fornire alle piattaforme streaming i crediti da inserire nelle canzoni) ma non hanno ottenuto risposta né dagli uni né dagli altri.

Stando a quanto detto al Times da Christopher Buccafusco, docente di diritto alla Cardozo School of Law, questa scomparsa e ricomparsa di crediti può apparire strana ma è un fatto più frequente di quando si possa immaginare. «Qualcuno a un certo punto si accorge che la canzone somiglia troppo a un’altra», ha spiegato Buccafusco, e quindi i nomi degli autori dell’altra canzone vengono aggiunti immediatamente per evitare conseguenze legali. Certo, la cosa strana è che una cosa del genere succeda a Beyoncé: «Di solito, artisti di questo livello non mettono i nomi di altri autori nelle loro canzoni a meno che ci sia già un accordo». In ogni caso, dai crediti ripristinati manca (e continuerà a mancare) il nome di Sten Hallström, in arte StoneBridge, produttore svedese autore del remix di “Show Me Love” che divenne un successo mondiale nel 1993. La canzone originale, infatti, quella composta da George e McFarlane, uscì nel 1990 e fu un fiasco: era un pezzo molto influenzato dalla disco, piatto e, per il periodo, convenzionale. Con il suo lavoro StoneBridge la trasformò in una hit ma, proprio perché il suo contributo alla canzone venne da un remix, non è considerato come uno degli autori originali del pezzo, quelli che bisogna indicare nei crediti in caso di sampling. Non conta il fatto che la versione di “Show Me Love” usata da Beyoncé sia quella “rimaneggiata” da StoneBridge. «È una cosa un po’ irritante», ha detto al Times il produttore svedese.