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23:09 martedì 25 novembre 2025
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.
È morto Jimmy Cliff, l’uomo che ha fatto scoprire il reggae al mondo Aveva 81 anni e senza di lui non sarebbe esistito il reggae per come lo conosciamo oggi. Anche Bob Marley deve a lui il suo successo.
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vince il premio.

Il governo serbo è accusato di aver usato un “cannone sonoro”, un’arma illegale, contro i manifestanti di Belgrado

E adesso i manifestanti chiedono un'indagine indipendente per scoprire cosa è successo davvero.

21 Marzo 2025

Da mesi in Serbia sono in corso proteste come nel Paese non se ne vedevano da tempo: sabato 15 marzo 325 mila persone sono scese in piazza a Belgrado chiedendo le dimissioni del governo di Milos Vucevic. Le forze dell’ordine hanno proceduto con la repressione d’ordinanza, questa volta impreziosita dall’uso di un dispositivo che i giornali di tutto il mondo hanno ribattezzato “cannone sonoro”. Il nome ufficiale è Long Range Acoustic Device (LRAD), una serie di armi il cui uso è proibito dalla legge serba, in questa e in qualsiasi altra circostanza. Gli effetti dell’uso dei LRAD su un essere umano sono i seguenti: dolori vari, senso di nausea, disorientamento. Che è esattamente quello che hanno detto di aver sofferto i partecipanti alla manifestazione di Belgrado dello scorso sabato. Difficile i video non siano apparsi nei vostri feed social: decine di migliaia di persone che riempiono le strade della capitale serba, prese dal momento di silenzio per ricordare le 15 vittime del disastro della stazione di Novi Sad, la tragedia che ha scatenato le proteste. Improvvisamente la folla si divide in due, le persone fuggono a destra e a sinistra, fuggendo da quella che sembra una minaccia imminente. Che però non arriva. O, quantomeno, non compare.

Dopo quanto successo nello scorso fine settimana, 500 mila persone hanno firmato una petizione per chiedere un’indagine indipendente su quanto successo. I firmatari vogliono sapere: cos’era quel rumore improvviso, quel suono acutissimo che li ha mandati nel panico e li ha lasciati con sintomi quali dolori alla testa, senso di nausea e disorientamento per parecchie ore? Il governo Vucic, con il Primo ministro in persona, ha categoricamente negato di aver usato un cannone sonoro per disperdere la folla. Vucic ha definito le accuse, e la petizione che ne consegue, «delle sporche menzogne» diffuse da persone il cui unico intento è «distruggere la Serbia». Resta da spiegare, come riporta anche il Guardian, però, il video che secondo gli accusatori costituirebbe la prova che qualcosa non andava nella gestione della piazza dello scorso sabato. In questo video si vede un mezzo della polizia che ha montato sul tetto un “equipaggiamento” (è quel grosso aggeggio che vedete nella foto di copertina) che nessuno è ancora riuscito a identificare. Il ministro degli Interni, Ivica Dačić, ha detto che, qualsiasi cosa sia quell’attrezzo, non è stato usato contro i manifestanti ma solo «nelle simulazioni» fatte dalle forze dell’ordine.

In ogni caso, le proteste in Serbia continuano, manifestazioni sono previste anche nei prossimi giorni.

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