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È Papa da neanche 24 ore ma Leone XIV è già riuscito a far incazzare i trumpiani Perché in passato ha espresso delle cattolicissime opinioni sull'immigrazione, ma soprattutto perché ha osato criticare JD Vance.
Tommy Cash ha fatto un remix di “Espresso Macchiato” assieme a Tony Effe Esce il 9 maggio a mezzanotte e sarà l'ultimo atto della vacanza italiana di Cash prima di partire per l'Eurovision.
Blossoms Shanghai, la prima e unica serie tv diretta da Wong Kar-wai, arriverà in streaming su Mubi Dopo due anni dall'uscita in Cina, finalmente potremo vederla anche noi.
Anche Netflix vuole essere TikTok e lancia il feed per vedere film e serie in formato verticale Permetterà di scrollare tra clip e trailer dall’app su smartphone, alla ricerca di qualcosa da guardare. 
Quella di Timothée Chalamet ai David è stata davvero una pessima serata E dire che l'attore ha pure saltato il Met Gala per partecipare alla premiazione, assieme alla fidanzata Kylie Jenner.
Con Vermiglio, Maura Delpero è diventata la prima donna a vincere il David di Donatello per la Miglior regia E il suo si è confermato il film italiano dell'anno, portandosi a casa ben sette statuette.
Il governo spagnolo ha approvato la settimana lavorativa corta Se la legge dovesse essere approvata anche dal Parlamento, 12 milioni di persone lavoreranno due ore e mezzo in meno alla settimana.
Plestia Alaqad, una delle più famose giornaliste palestinesi, ha pubblicato il suo diario di guerra Lo ha intitolato The Eyes of Gaza, un libro per raccontare alle future generazioni che cos'era la vita a Gaza prima della guerra e cosa ne è rimasto dopo.

In Russia vogliono sostituire McDonald’s con il fastfood di zio Vanja

17 Marzo 2022

Vjačeslav Viktorovič Volodin, il presidente della Duma di Stato della Russia, lo aveva detto: secondo lui, visto che McDonald’s ha deciso di sospendere tutte le sue attività in Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina, sarebbe il caso di sostituire i ristoranti della catena di fast food americana con dei locali autoctoni. Volodin si era spinto fino al punto di suggerire ai futuri Ray Kroc di Russia anche un nome per la nuova impresa: Zio Vanja, omaggio al dramma di Anton Čechov. Sembrava soltanto una battuta e invece c’è stato qualcuno che l’invito del Presidente lo ha preso sul serio. Talmente sul serio da recarsi all’ufficio brevetti, compilare la necessaria documentazione, sorbirsi l’immaginabile trafila burocratica e pagare anche la somma prevista per registrare il logo della catena di ristoranti fast food Zio Vanja.

Certo, chiunque abbia preso questa iniziativa non ha fatto un grosso sforzo di immaginazione. Il nome lo ha suggerito Volodin, che chissà se chiederà un corrispettivo per lo sforzo creativo. Per quanto riguarda il logo, invece, diciamo che a essere generosi lo si può definire “già visto”. L’ha condiviso Josh Gerben della Gerben Law Firm, avvocato specializzato in materia di proprietà intellettuale. Con un tweet pubblicato sul suo profilo personale, Gerben ha annunciato che in Russia è ufficialmente cominciata la corsa alla registrazione del marchio “tarocco” che meglio ricorda quello della multinazionale che vorrebbe sostituire: nel caso di Zio Vanja si capisce abbastanza facilmente il rimando a McDonald’s, visto che il logo della nuova catena di ristorazione altro non è che la M gialla “ruotata” quel tanto che basta a trasformarla in una B.

Quella sui marchi registrati dalle aziende che hanno deciso di lasciare la Russia si sta trasformando in una guerra dentro la guerra. Il tentativo di registrare un marchio praticamente identico a quello di un gigante come McDonald’s, infatti, è solo l’ultimo episodio di questo tipo. Episodi che stanno ricevendo anche sostegno legale e politico da parte delle autorità russe: un tribunale di Kirov, per esempio, ha deciso che le aziende russe possono usare i marchi Peppa Pig e Daddy Pig senza chiedere nessun permesso ai legittimi proprietari (Hasbro) e senza preoccuparsi di dover poi pagare alcun tipo di sanzione. Una decisione che è stata poi “confermata” dal governo russo, che ha chiarito che i marchi appartenenti ad aziende di “Paesi ostili” possono essere usati dalle imprese russe senza che questo costituisca una violazione della legge.

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