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C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Quali sono le opere più violente della letteratura?

07 Maggio 2018

Ci sono diversi generi canonici che si contendono la violenza esplicita nella letteratura: l’horror, il giallo, a volte il thriller. Ci sono libri, però, che sono talmente violenti in alcune scene da costituire quasi un genere a sé stante. Su Lit Hub si sono impegnati a sceglierne soltanto 9.

Secondo Emily Temple, al primo posto c’è Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, che già dalle prime pagine presenta al lettore un protagonista incline alla violenza più irrazionale. Nel libro, definito da Harold Bloom «il più grande libro scritto dai tempi di Mentre morivo di Faulkner», l’aggressività fine a se stessa diventa più intensa man mano che si procede nella lettura. Pagine impegnative anche quelle di Piercing di Ryu Murakami, il cui protagonista perverso e meticoloso immagina di pugnalare le sue vittime con un punteruolo da ghiaccio. Sempre sul filone della violenza solo fantasticata c’è American Psycho, il romanzo di Bret Easton Ellis che l’omonimo film con Christian Bale ha reso famoso nel 2000. Mentre nel film l’interpretazione è abbastanza chiara, nel romanzo è meno chiaro se le truculente fantasie del protagonista siano soltanto tali.

Di 2666, il lungo romanzo in cinque parti di Roberto Bolaño, a lasciare un segno durante la lettura è sicuramente la parte degli omicidi – per la precisione, 112 – che avvengono nel libro si susseguono nel giro di pochi anni, nella piccola cittadina di Santa Teresa. L’episodio, scrive Temple, è il cuore pulsante della narrazione. Non si esce indenni nemmeno da un romanzo apparentemente innocuo come L’uccello che girava le viti del mondo di Haruki Murakami, che in una singola scena concentra la più straziante delle torture che si possano immaginare.

Il garzone del macellaio è il romanzo di Patrick McCabe che lascia immaginare già dal titolo diverse scene sanguinolente, in un crescendo di suspence che rivela solo alla fine gli orribili crimini compiuti dal protagonista. Poi c’è La fabbrica degli orrori di Iain Banks, che parla di un piccolo assassino misogino a cui piace uccidere le vespe, e Arancia Meccanica, il romanzo di Anthony Burgess considerato ancora più violento della sua più famosa trasposizione cinematografica, diretta da Kubrick.

A concludere la lista c’è una sorta di intruso: non si tratta di un romanzo ma di un’opera teatrale di Shakespeare che, a detta di Temple, all’epoca della sua messa in scena fece addirittura svenire il pubblico. Tito Andronico è forse la sua tragedia più violenta, con tanto di decapitazioni, stupri e mutilazioni di vario genere, raccontate nel dettaglio.

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