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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Un report dice che tutte le soluzioni messe in atto finora per combattere la crisi climatica non sono abbastanza

26 Ottobre 2022

La crisi climatica è già in corso e la sopravvivenza dell’umanità è già a rischio, come ci hanno ricordato in queste settimane i giovani attivisti imbrattatori di opere d’arte – dopo i Girasoli di Van Gogh si sono dedicati al Pagliaio di Monet, imbrattato con un’altra secchiata di zuppa, questa volta di patate – e come da anni ci ripetono scienziati e ricercatori. L’ultima conferma dell’urgenza della crisi la possiamo leggere nel report State of Climate Action 2022. Il documento è un’analisi della situazione climatica della Terra in cui si cerca di capire se, come e quando riusciremo a raggiungere gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi: dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra e limitare così a 1,5 C° l’aumento della temperatura media globale rispetto ai livelli pre-industrializzazione.

Come sottolinea anche il Guardian, per capire a che punto siamo nella lotta al cambiamento climatico, i ricercatori hanno usato quaranta indicatori – tra i quali, per esempio: la quantità di gas che usiamo; quanto acciaio produciamo; quanti viaggi facciamo usando la macchina – e hanno tratto la conclusione che, in sostanza, stiamo andando malissimo. Nessuno degli obiettivi posti a Parigi sembra davvero raggiungibile entro il 2030. Anzi, in alcuni casi ci stiamo persino allontanando velocemente da quei traguardi invece che avvinarci, magari lentamente, ma almeno avvicinarci. Secondo il report, infatti, consumiamo sempre troppo gas, produciamo sempre troppo acciaio, usiamo sempre troppo la macchina, abbattiamo sempre troppi alberi e usiamo sempre troppo terreni a fini agricoli.

Alla luce di questi dati particolarmente preoccupanti c’è da domandarsi se si possa fare qualcosa, nel quotidiano, per contenere i danni. Sicuramente sarebbe importante il maggiore utilizzo dei trasporti pubblici (che secondo la ricerca dovrebbe aumentare di sei volte rispetto al tasso attuale), ma anche ridurre il consumo di carne, mangiando, nei Paesi più sviluppati, non più di due hamburger a settimana. Il crescente utilizzo del gas per la produzione di energia elettrica in tutto il mondo è sicuramente uno dei fattori più preoccupanti. L’ha sottolineato, sempre al Guardian, Bill Hare, amministratore delegato di Climate Analytics (che ha contribuito alla stesura del report): «È particolarmente preoccupante l’aumento della produzione di energia elettrica da gas fossile, nonostante la disponibilità di alternative più pulite e a basso costo». Questa è una conseguenza dovuta sia alla pandemia che alla guerra in Ucraina, fattori che hanno mostrato chiaramente come «la continua dipendenza dai combustibili fossili non solo sia dannosa per il clima, ma comporti anche seri rischi economici e di sicurezza».

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