Hype ↓
16:46 martedì 2 dicembre 2025
Aphex Twin ha caricato a sorpresa su SoundCloud due nuovi brani ispirati a una vacanza in Sicilia Le tracce sono comparse a sorpresa e sarebbero state ispirate da una vacanza italiana del musicista, intristito dalla pioggia autunnale.
Il sindaco di Pesaro si è dovuto scusare perché ha coperto di ghiaccio la statua di Pavarotti per far spazio a una pista di pattinaggio Ma ha pure detto che Pavarotti resterà "congelato" fino a dopo l'Epifania: spostare la statua o rimuovere la pista sarebbe troppo costoso.
Siccome erano alleati nella Seconda guerra mondiale, la Cina vuole che Francia e Regno Unito la sostengano anche adesso nello scontro con il Giappone Indispettita dalle dichiarazioni giapponesi su Taiwan, la diplomazia cinese chiede adesso si appella anche alle vecchie alleanze.
È morto Tom Stoppard, sceneggiatore premio Oscar che ha reso Shakespeare pop Si è spento a ottantotto anni uno dei drammaturghi inglesi più amati del Novecento, che ha modernizzato Shakespeare al cinema e a teatro.
La tv argentina ha scambiato Gasperini per il truffatore che si era travestito da sua madre per riscuoterne la pensione Un meme molto condiviso sui social italiani è stato trasmesso dal tg argentino, che ha scambiato Gasperini per il Mrs. Doubtfire della truffa.
La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.
A giudicare dai nomi in gara, Carlo Conti vuole che Sanremo 2026 piaccia soprattutto ai giovani Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.
I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".

Come Ralph Lauren è diventato uno dei marchi più rubati di sempre

17 Ottobre 2016

Negli anni Ottanta a Brooklyn tutti vestivano Lee e Nike, ma era soprattutto un altro marchio a essere il più ambito del borough newyorkese: Polo Ralph Lauren. Era un simbolo associato alla classe medio-alta, ben educata, preppy, e comunicava uno stile da Upper East Side, Ivy league, scuole private, lezioni di golf e tennis. Come racconta il Guardian, era anche il brand di abbigliamento più rubato: a metà degli anni Ottanta c’erano infatti due gruppi di Brooklyn che terrorizzavano i grandi magazzini di Manhattan – come Bloomingdales e Barneys – per fare razzia di abiti Ralph Lauren: la United Shoplifters Association e Ralphie’s Kids.

Addirittura, dopo i “colpi” le due gang si derubavano a vicenda. Le schermaglie sono andate avanti fino a un giorno del 1988, quando le due sigle hanno deciso di incontrarsi a Times Square per fondare un’unica associazione: Lo Life. «Arriviamo tutti da famiglie disfunzionali. Io sono cresciuto in una casa popolare e i miei genitori erano tossicodipendenti: non avevamo né lavoro né soldi» dice al quotidiano inglese Thirstin Howl III, uno dei primi Lo Lifers.

Ralph Lauren

«In quel periodo la cultura hip hop stava iniziando a mescolarsi con la moda» dice Tom Gould, un fotografo neozelandese che ha iniziato a interessarsi alla gang nel 2010. La musica era diventata un veicolo: rapper come Raekwon e Grand Puba diventavano famosi, e con loro i marchi che indossavano. Nel 2009 Thirstin Howl III ha incontrato Gould, e insieme hanno deciso di pubblicare Bury Me With the Lo On, un libro sulla relazione socioeconomica tra i neri di New York e il marchio Ralph Lauren: «Le persone credono erroneamente che fossimo conosciuti solo per la Polo. In realtà rubavamo di tutto, ma quella era la marca legata allo stato sociale più alto, sapeva di ricchezza. Le persone potevano venire a rubarti in casa e spararti per avere una maglia» racconta Howl.

La tuta da sci del marchio era diventato l’oggetto più ricercato: gli era stato affibbiato il nome di “suicide jacket”: in parte perché veniva utilizzato per sciare fuoripista, ma – soprattutto – perché le gang newyorkesi avrebbero letteralmente ucciso per averlo. «Mi hanno sparato ed accoltellato per questo motivo, ma è successo a tutti» spiega Howl. 

Immagini: Getty Images e Thirstin Howl III
Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.